Bello, bellissimo. Anche enorme e tremendamente veloce tanto da far gonfiare il petto per l’orgoglio a un’intera nazione. L’1 agosto 1931 nel porto di Genova il varo del Rex, per decenni il più grande transatlantico italiano.
Un bestione del mare, commissionato ai Cantieri Navali Ansaldo dalla Navigazione Generale Italiana. Per farla breve: oltre 51 mila tonnellate di stazza, alimentate da 140 mila cavalli. Impressionante. Ma anche molto bello, pare di standard decisamente superiore rispetto alle altre navi dell’epoca.
Con queste premessi si capisce perché l’1 agosto per il varo, si presentano anche il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena. Un viaggio inaugurale che si caratterizza per qualche intoppo e che spinge alcuni passeggeri a scendere a Gibilterra e a preferire l’imbarco sulla tedesca Europa, quella che all’epoca viene considerata una delle navi migliori in circolazione. Con grande sorpresa, all’arrivo a New York, si accorgono però che il Rex è già ormeggiato: dopo aver superato i primi problemi tecnici, ha infatti viaggiato a ritmo elevato fino al continente americano.
La sua velocità la scopriranno tutti nel 1933 quando il Comandante Francesco Tarabotto compie l’attraversata in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti stabilendo il nuovo record di velocità che viene premiato con il Nastro Azzurro. Una velocità media di 28,92 nodi che porta l’Italia della nautica sotto i riflettori e permette al regime fascista di riaffermare anche in campo navale il valore del nostro Paese.
Continuerà a navigare fino al 1940 quando, a causa della Guerra Mondiale, fa il suo ultimo viaggio. La scelta è quello di custodirlo nel porto di Genova in attesa della fine del conflitto, ma i bombardamenti suggeriscono di spostarlo nel porto di Trieste. Con l’armistizio cade in mano tedesca, ma con ben poca fortuna: riusciranno a farlo incagliare al largo di Capodistria. Poi la sua fine violenta: notato dai piloti della Royal Air Force, viene centrato da ben 123 razzi. Diventa una palla di fuoco che brucerà per quattro giorni consecutivi prima di andare a picco. A guerra finita, tra il 1947 e il 1958, verrà smantellato sul posto in quelle che, a tutti gli effetti, saranno acque jugoslave.
Il suo mito, tuttavia, continuerà a sopravvivere a lungo. Un po’ perché la nave viene celebrata anche in film d’autore, un po’ perché anche la Zanussi, poi diventata Electrolux nel 1984, ottiene il permesso per chiamare Rex la linea di elettrodomestici di alta qualità. L’ultimo primato, quello della dimensione e del tonnellaggio, lo perderà nel 1991: viene varata la Costa Classica, inizia una nuova era per le navi da crociera e per i transatlantici italiani.