CINISELLO BALSAMO – Sei anni di indagini per arrivare alla verità. Nel pomeriggi di giovedì 19 luglio la Polizia di Stato ha ha dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Monza nei confronti di Luca Sanfilippo, 47 anni, residente in città. E’ lui, come da confessione resa alle forze dell’ordine, ad aver ucciso Antonio Deiana nel luglio 2012.
Già all’epoca, quando Deiana era improvvisamente scomparso, la Squadra Mobile di Como aveva ipotizzato che potesse trattarsi di omicidio, indirizzando le indagini verso questa direzione. Le indagini erano state riaperte dal Tribunale di Como nel 2014, quando la Squadra Mobile di Como, aveva trovato i resti di un altro Deiana, in questo caso Salvatore, seppelliti un’area boschiva del comasco. Per l’omicidio di quest’ultimo tutti i responsabili sono stati arrestati. Restava ancora un mistero la sorte toccata ad Antonio Deiana.
Più di recente, nuove informazioni acquisite da personale del Commissariato “Greco-Turro” di Milano e accertamenti effettuati della Squadra Mobile di Milano hanno consentito di dare un altro impulso alle indagini. In particolare la rielaborazione dei risultati investigativi dell’attività svolta dalla Squadra Mobile di Como alla luce delle nuove informazioni e nuove attività tecniche disposte dalla Procura della Repubblica di Monza, titolare del fascicolo processuale, hanno consentito di acquisire un evidente quadro probatorio a carico di Luca Sanfilippo.
All’esito dell’attività d’indagine, in data 19 luglio 2018 personale delle Squadre Mobili di Como e di Milano e del Commissariato di P.S. “Greco-Turro” di Milano hanno dato esecuzione a decreto di perquisizione personale nei confronti del cinisellese.
Nel corso delle operazioni, l’indagato, messo davanti all’evidenza, ha inteso rendere spontanee dichiarazioni poi confermate nel corso dell’interrogatorio dinanzi ai Pm della Procura di Monza. In particolare, Sanfilippo ha confermato le proprie responsabilità ed ha accompagnato gli investigatori nel seminterrato della propria abitazione, luogo dove dapprima aveva consumato l’omicidio di Deiana e dove, successivamente, aveva seppellito il corpo.
Dalla confessione risulta che il delitto è maturato nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti. Sanfilippo ha ammesso di avergli rifilato alcune coltellate dopo una discussione nata per futili motivi. Sul luogo del delitto è intervenuto personale della Polizia Scientifica di Milano ed il consulente del Pm incaricato della ricerca del cadavere, che è stato effettivamente recuperato nel luogo del seppellimento indicato dal fermato a una profondità di circa un metro.
La Procura di Monza ha già disposto esami autoptici sui resti del cadavere al fine di procederne all’identificazione certa, anche se non sembrano esservi dubbi sull’identità della vittima.
Indagato a piede libero, per il reato connesso di favoreggiamento e concorso in soppressione di cadavere, un complice classe ’68, che avrebbe aiutato Sanfilippo a seppellire il corpo senza vita di Deiana.