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Ambientalisti contro Pedemontana: “Un fallimento annunciato, perché insistere?”

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 07 Ago 2018   Posted by Gualfrido Galimberti


A più riprese hanno fatto sentire nei mesi scorsi la loro voce. Le associazioni ambientaliste del territorio tornano sulla questione Pedemontana per chiedere uno stopo definitivo. Nel momento in cui si è aperto un confronto a livello nazionale sulle grandi opere, che sembrerebbe escludere il completamento dell’autostrada, e dall’altra parte la decisione di Regione Lombardia di continuare a sostenere il progetto affinché la grande arteria viabilistica possa essere completata, gli ambientalisti intervengono per ribadire con forza la loro contrarietà.

Lo fanno attraverso un comunicato diffuso a tutta la stampa e che abbiamo deciso di pubblicare integralmente affinché, con questo, ognuno possa farsi una sua idea riguardo a questo tema che, con ogni probabilità, è quello che più ha influenzato la vita amministrativa del nostro territorio.

Un fallimento annunciato: perché insistere?
Le associazioni ambientaliste brianzole, da sempre molto critiche verso nuove autostrade, compreso il progetto della Varese-Como-Lecco, rispondono agli annunci dei vari politici locali e regionali apparsi sui quotidiani in questi ultimi giorni.
La Pedemontana è da tempo un progetto fallimentare e l’elenco delle criticità è lunghissimo:
• I costi sono lievitati a oltre 5 miliardi di euro!
• E’ stata un’opera “strategica” giustificata su previsioni di traffico sovrastimate e palesemente sbagliate.
• I capitali privati, secondo lo schema del project financing iniziale, dovevano coprire la metà dei costi dell’opera, e invece non sono mai arrivati lasciando, ad oggi, alle sole casse pubbliche l’intera spesa di costruzione, pressoché esaurita per le tratte in esercizio.
• E’ a rischio fallimento con proroga continua del “prestito ponte” da parte delle banche.
• I dati di bilancio ufficiali di Pedemontana certificano perdite di 7 milioni di euro all’anno!
• E’ inadempiente sulle opere di compensazione ambientale e le poche realizzate o hanno stravolto il concetto iniziale di ricucitura del territorio o sono incomplete.

Nonostante tutto questo, i nostri politici di turno, ora non trovano di meglio che rinfacciarsi le promesse elettorali riducendo, in ultima analisi, la questione a una resa di conti. Chiedere di reperire 1 miliardo di euro come finanziamento pubblico per completare il secondo lotto della Tangenziale di Como e chiedere la gratuità del passaggio nel tratto attuale significa chiederli nuovamente a noi contribuenti per buttarli in un’idea sorpassata di mobilità.
Il completamento del secondo lotto della Tangenziale di Como sarebbe il preludio per dare il via all’iter e poi ai lavori dell’autostrada Varese-Como-Lecco, un altro sistema autostradale inutile e devastante per le ultime aree agricole e naturali dell’area collinare brianzola poiché spazzerebbe via spazi di alto pregio ambientale.
Le continue dichiarazioni di tante figure politiche che insistentemente chiedono il completamento dell’opera ci portano a dire che finché non sarà dichiarato e formalizzato lo stop alla riapertura dei cantieri con lo stralcio della Pedemontana dall’elenco delle “opere strategiche” (ex Legge Obiettivo), non ci fermeremo nel denunciare il saccheggio del denaro pubblico e dell’ambiente causato da Pedemontana.
Per tutte queste ragioni le associazioni ambientaliste brianzole ancora una volta e con più determinazione dicono basta!

L’unica risposta possibile alla soluzione dei problemi di traffico nelle nostre aree urbanizzate sta in un’azione comune, questa sì “strategica”, tra Enti Locali – Provincie – Regione – Ministero dei Trasporti, che investa tutto il settore della mobilità con un improrogabile impegno delle Istituzioni nella sostenibilità ambientale delle scelte da fare. E questo può avvenire solo attuando interventi mirati per sistemare le criticità locali sulla rete stradale esistente, rilanciando la mobilità su ferro attraverso il potenziamento delle linee esistenti (per es.: la linea ferroviaria Como – Lecco attualmente sottoutilizzata) e incentivando una “mobilità dolce” promuovendo anche i valori culturali, artistici e ambientali dei nostri territori.
Tutte queste ci paiono argomentazioni sufficientemente utili per archiviare definitivamente l’idea malsana dell’autostrada VA-CO-LC e per scrivere la parola “fine” alla tragica vicenda di Pedemontana e delle sue inutili Tangenziali.

Comitato Parco Regionale Groane – Brughiera
Le Contrade – Inverigo
WWF Insubria
L’Ontano – Montorfano
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” Alzate Brianza
Il Gambero – Capiago Intimiano
Sinistra e Ambiente – Meda

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