Già c’è la crisi, prima da affrontare, poi da superare. Già c’è la concorrenza da fronteggiare. Già ci sono le tasse da pagare. Terminiamo qui l’elenco, altrimenti ci vorrebbero ore, ma un’aggiunta bisogna farla: dopo tutte le difficoltà, si scopre anche che gli artigiani italiani pagare la corrente elettrica 2 miliardi in più rispetto alla media europea.
Lo rivela la Confartigianato, che attribuisce questo onere aggiuntivo alla fiscalità penalizzante: arriva a incidere addirittura fino al 40,7% sull’importo finale della bolletta. Purtroppo, in base a quanto sostiene la Confartigianato, c’è poco da stare allegri visto che si prevede un ulteriore peggioramento del divario con il resto dell’Europa: nel terzo trimestre 2018 il rincaro è dl 7,6% (ovvero 838 euro) contro il 5,5% dei mesi precedenti (618 euro) portando così a 11.932 euro il costo che una piccola impresa deve sostenere annualmente per la corrente elettrica.
Quei 2 miliardi di euro in più totali rispetto all’Europa, secondo i conti di Confartigianato, si traducono in un risparmio annuo di 2.753 euro per i colleghi europei dell’area euro. Provate a immaginare quanto è felice un artigiano italiano quando si alza alla mattina….