Gli Eagles? Michael Jackson? O forse pensate a chissà quali altri personaggi famosi della musica internazionale. Il titolo giusto della canzone ve lo diciamo noi per mettervi sulla buona strada: “White Christmas”. E’ la versione cantata da Bing Crosby che, il 3 ottobre 1942, raggiunge il primo posto delle classifiche statunitensi. Successo tutt’altro effimero: con le sue 50 milioni di copie, è il singolo più venduto nella storia della musica.
Due le firme d’eccezione a dire il vero. La prima è quella dell’autore: Irving Berlin, che dà vita a questo successo per inserirlo nella colonna sonora del film “La taverna dell’allegria”. L’interpretazione viene affidata a Bing Crosby, già noto come attore, che non appare particolarmente entusiasta per quel motivo da cantare.
Di tutt’altro tipo, invece, le reazioni degli ascoltatori. I critici sono entusiasti: di colpo il brano scala anche le classifiche raggiungengo il primo posto della classifica statunitense e, nel 1943, arriva l’Oscar quale miglior canzone.
I numeri, in questo caso, dicono molto: la canzone rimarrà in testa alla Top Ten per 11 settimane. Alla fine, oltre all’Oscar, a distanza di decenni arriverà anche il Grammy Hall of Fame Award nel 1974.
Un simpatico aneddoto la dice lunga sul successo del disco: dopo cinque anni dal lancio, Bing Crosby è costretto a tornare negli studi di incisione della Decca per registrare una nuova versione. Non per motivi di gusto, ma di necessità: la prima versione, trasmessa troppe volte, si è danneggiata e bisogna provvedere a rifarla per averne una corretta.
In Italia la canzone non arriva subito. Il regime la vieta. Sarà rivelata al grande pubblico soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’incisione in lingua italiana avverrà invece soltanto nel 1954 dopo la scrittura del testo da parte del paroliere Filibello