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Un grant di 2 milioni di euro per la ricerca sul mieloma multiplo

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 20 Dic 2018   Posted by Barbara Apicella


La ricerca scientifica italiana nuovamente sul tetto del mondo. Il professor Niccolò Bolli – professore Associato di Malattie del Sangue presso il Dipartimento di oncologia e oncoematologia dell’Università Statale di Milano e dirigente medico di I livello presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – ha ricevuto l’Erc Grant Consolidator.

Il grant, del valore di 2 milioni di euro, è stato assegnato dal Consiglio Europeo per la Ricerca (Erc) per finanziare un progetto di ricerca finalizzato a capire le cause primarie dell’ insorgenza del mieloma multiplo e le successive alterazioni che spesso lo trasformano verso una forma aggressiva. Un progetto frutto della collaborazione tra l’Università Statale di Milano con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ed altri Centri di ricerca milanesi.

“Vogliamo focalizzarci sulle cellule tumorali nella fase molto precoce-  spiega il professor Niccolò Bolli -. Identificare ed analizzare eventuali cellule anomale nel midollo osseo di centinaia di persone che non hanno un mieloma o malattie correlate non è facile, perché occorrerebbe un prelievo apposito. In questo studio invece, collaboreremo con gli ortopedici grazie ai quali potremo avere accesso al sangue midollare come materiale di scarto della chirurgia, ad esempio nelle protesi d’anca di pazienti over 70, dopo aver ottenuto il consenso dei pazienti per la ricerca. In un secondo obiettivo, studieremo invece le cellule midollari di persone con nuova diagnosi di mieloma multiplo in stadio iniziale”.

Lo scopo è  capire meglio cosa causa la trasformazione delle cellule anni prima dello sviluppo del mieloma, e confrontare questi dati con i riscontri da pazienti con mieloma in fase iniziale ed in fase aggressiva. “Queste informazioni potranno poi essere usate per lo sviluppo di test genetici in grado di diagnosticare precocemente la malattia, ma soprattutto valutarne il rischio di evoluzione verso una forma aggressiva – prosegue lo specialista -. Ciò ci permetterebbe di migliorare la prognosi di questi pazienti attraverso interventi personalizzati, messi a punto in base alle caratteristiche individuali della malattia”.

Questo nuovo progetto parte da risultati preliminari ottenuti da una ricerca appena conclusa e resa possibile grazie a un finanziamento dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (Airc). Lo studio internazionale, coordinato dal professor Bolli insieme al dottor Francesco Maura, medico ematologo dell’Università degli Studi di Milano, è stato pubblicato ad agosto 2018 sulla rivista Nature Communications.

“In questo caso abbiamo analizzato il genoma di pazienti con mieloma asintomatico ad alto rischio e seguito la progressione della malattia – conclude il professor Bolli -. Confrontando i risultati delle analisi nelle diverse fasi del mieloma, da asintomatico a sintomatico, abbiamo evidenziato come anche nelle forme asintomatiche il tumore abbia già tutte le caratteristiche genetiche delle forme sintomatiche. Questi risultati rappresentano il punto di partenza del nuovo progetto di ricerca, dove invece ci proponiamo di indagare le fasi molto più precoci”.

II mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule: in Italia si stimano circa 8 nuovi casi per 100mila  abitanti ogni anno. Insorge in età avanzata, con un’età media alla diagnosi di 65 anni.

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