MONZA – “Su questi abusi la parola d’ordine è tolleranza zero. Continueremo a vigiliare e ad agire in tutte le sedi perché le regole vengano sempre rispettata e la legalità sia ristabilita. Nessuno deve credere di poter fare ciò che vuole nella nostra città. Il nostro obiettivo è quello di un’azione incisiva per la tranquillità dei cittadini del quartiere”. Così Federico Arena, assessore alla Sicurezza, commenta l’ordinanza emessa dal Comune relativamente all’immobile di via Galilei 24, quello più volte finito sotto i riflettori perché trasformato in presunta moschea.
A seguito dei ripetuti sopralluoghi della Polizia Locale e della conseguente comunicazione di notizia di reato inviata alla Procura della Repubblica già nel corso del 2018, lunedì 21 gennaio l’Ufficio Controlli Edilizi del Comune ha infatti imposto al proprietario dell’edificio di “ripristinare lo stato dei luoghi in conformità a quanto regolarmente autorizzato” entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento.
Ciò in riferimento alle irregolarità nell’esecuzione di opere edili interne alla palazzina situata nel quartiere S. Donato – Regina Pacis, in particolare alla costruzione di una scala in ferro che mette in comunicazione due unità immobiliari dell’edificio stesso, adibendo di fatto i locali interrati a luoghi di ritrovo per numerose persone.
“Negli scantinati – commentano dal municipio – anche grazie alle segnalazioni dei cittadini è stato riscontrato più volte lo svolgimento di lezioni di alfabetizzazione araba per minori e attività di culto: impieghi che risultano del tutto incompatibili con la destinazione d’uso dei locali”.
L’ordinanza notificata al proprietario è stata inviata anche alla Procura della Repubblica e alla Provincia di Monza e Brianza per i provvedimenti di competenza.