LENTATE SUL SEVESO – La carta d’identità elettronica? Altro che cittadini inaffidabili, stando ai commenti visti su Facebook è il Comune che dovrebbe farsi un esame di coscienza per i lunghissimi tempi di attesa che impone ai residenti per il rinnovo del documento. Dopo la presa di posizione del municipio, che con una nota accusa la cittadinanza di non presentarsi all’Anagrafe nel giorno stabilito, sono i residenti a manifestare tutto il loro disappunto per come viene gestito il rilascio da parte del Comune. Tempi di attesa quasi biblici. Qualcuno parla di tre mesi, altri addirittura dicono sei.
“A me – racconta una utente su Facebook – scade ad aprile. Conoscendo le tempistiche lunghe del Comune sono andata a novembre a chiedere l’appuntamento. Me l’hanno dato i primi di maggio”. Esattamente risposta in linea con quella di un’altra cittadina: “Io l’ho chiesto a settembre dell’anno scorso, l’ho a marzo”. Sei mesi. Con la considerazione di un altro utente: “Se sono normali sei mesi per avere una carta d’identità, possiamo magari comprendere la poca puntualità”. Difficile dargli torto, soprattutto considerando che molti di noi, affaccendati, vivono alla giornata e impegni così a lungo termine diventano quasi improponibili.
Per curiosità, una volta appreso di queste tempistiche, abbiamo fatto un po’ di telefonate in alcuni dei Comuni della Brianza. Ci sono differenze tra uno e l’altro, ma sono tutt’altra cosa. Ad Albiate l’appuntamento viene fissato per il giorno successivo. Se proprio va male per qualche imprevisto, si può arrivare ad attendere 3 o 4 giorni. Peggiora la situazione nei Comuni più grandi della nostra provincia: in questi casi l’attesa può arrivare a sfiorare le tre settimane.
“I tempi di Lentate – commenta un cittadino – sono ridicoli per non dire osceni”. Naturalmente non abbiamo elementi per dire che si tratti del peggior Comune della Brianza: servirebbe molto più tempo per avere un confronto con tutte le altre municipalità. Se i tempi però sono questi, forse è meglio evitare di tirare le orecchie ai cittadini. Anche loro hanno molto da ridire.