MONZA – Con il suo libro ha fatto conoscere e amare il quartiere Libertà. Il suo Simone, uomo dal passato nebuloso, dopo aver pagato il suo debito con la giustizia è diventato il nuovo beniamino del quartiere. Adesso la Consulta Libertà ha indetto un concorso fotografico, sulle tracce dei luoghi del rione dove Simone agisce, lavora, difende e si innamora.
C’è tempo fino al 5 maggio per partecipare al concorso fotografico “I luoghi di Simone”, ispirato e dedicato al libro del monzese Massimo Bertarelli intitolato “Mi chiamo Simone”. Un romanzo ricco di suspence, sentimenti, emozioni e soprattutto molto caro ai residente del quartiere Libertà dove le vicende si svolgono.
Un concorso aperto a tutti: grandi e piccini, professionisti ma anche semplici amatori, fotografi armati di smartphone ma anche i fedelissimi alle macchine professionali. L’unica richiesta è immortalare i luoghi descritti nel romanzo: dall’edicola lungo il viale Libertà che Simone gestisce a uno dei numerosi negozi di vicinato descritti nel romanzo, dalla chiesa di Cristo Re all’ufficio postale di via Gaslini, dalla scuola elementare Rodari ai palazzi marroni con il porticato in via Tosi e in via Gaslini.
Insomma per chi il quartiere lo conosce sarà un’occasione per imparare a viverlo e vederlo in modo diverso. Per chi invece il quartiere lo ha conosciuto attraverso la storia di Simone sarà l’occasione per calarsi in un rione dove ancora c’è l’aspetto umano e dove si respira quel sentimento di condivisione e di vicinato oggi merce rara.
Il bando del concorso è disponibile sul sito www.liberthub.it
B. Api