MONZA – Si chiama Dinithi Maheshika Miral, ma voi chiamatela Mashi Miranda, il suo nome d’arte. O, se preferite, l’artista senza cuore, come lei stessa si autodefinisce nella formula anglosassone: heartless artist. Ma non nel senso del cinismo, come ci tiene a precisare, ma “perché l’artista deve essere capace di oltrepassare le proprie passioni per raggiungere un’esperienza scevra da condizionamenti esterni”.
Forse, anche da questa riflessione nasce il titolo dell’iniziativa che la vedrà protagonista a partire da venerdì 28 giugno in Camera del Lavoro a Monza: “Lo sguardo oltre. Mostra di 40 dipinti di corpi liberi”. L’appuntamento in via Premuda è alle 17, l’ingresso è libero.
Mashi è nata il 23 novembre del 1994 a Chilaw, nello Sri Lanka. A dieci anni ha capito che dipingere la faceva stare bene: i suoi genitori erano appena dovuti emigrare e “quando mi mancava mia mamma – ci racconta –, iniziavo a dipingere per darmi conforto”. In Italia dal 2009, Mashi è un’artista molto prolifica: malgrado la sua giovane età, ha già prodotto oltre 5 mila opere.
Le sue opere parlano di libertà, di corpi leggeri che si esprimono senza paura. “Nessun dipinto è sbagliato. Io credo questo. Su tutto ci sono regole, ma non sull’arte, almeno per me”, racconta la giovane pittrice cingalese, che aggiunge: “Devo credere all’artista che, presentandomi un foglio bianco, mi dice che sotto la coltre di neve c’è un dipinto, un’opera d’arte”.
Mashi è una delle partecipanti al progetto di Officina Giovani, il coworking della Cgil di Monza e Brianza. Per lei, questo è stato un anno molto intenso e ricco di collaborazioni con gli altri coworkers (come con Simone e Riccardo di Onigiri Mania, la startup di street food giapponese). Per scoprirla non resta che attendere l’inaugurazione di venerdì.