MONZA – “Ricordiamo che la SS36 è la strada extraurbana più pericolosa d’Italia, in base agli ultimi dati statistici disponibili (riferiti al 2017). L’Aci certifica 311 incidenti all’anno sui 23 chilometri della sola tratta sul territorio della Provincia di Monza e Brianza, quasi uno al giorno. Il segmento peggiore risulta quello tra Desio e Lissone, con 24 incidenti e 47 feriti in un anno. Segue Briosco”. L’associazione HqMonza snocciola dati e lancia un appello affinché vengano eseguiti il più presto possibile i lavori per mettere in sicurezza la SS36, ovvero la Valassina, visto l’elevato grado di pericolosità.
Interventi che molto probabilmente verrebbero eseguiti in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina e che, tuttavia, per l’associazione monzese sono da eseguire al più presto senza attendere di essere a ridosso dell’appuntamento a cinque cerchi del 2026. “Lanciamo l’ennesimo accorato appello – spiegano i referenti – in questi giorni in cui Anas si sta limitando a rinnovare l’illuminazione con nuove lampade a led, gli stessi giorni in cui si parla anche di “restyling”. I problemi della SS36 sono seri e innumerevoli, in molti casi si tratta di condizioni non a norma che avrebbero richiesto interventi già da tempo”.
Al primo punto dell’elenco di interventi stilato da HqMonza figura la messa a norma delle corsie di immissione e di uscita: “Sono quasi tutte lunghe 90-100 metri, quando dovrebbero essere circa il doppio in rapporto alla velocità massima consentita sulla SS36, che è di 110 Km/h con alcuni brevi tratti a 90 Km/h. Inoltre, le corsie di decelerazione dovrebbero anche non avere curve finali a raggio così stretto, come invece quasi ovunque. Da notare che esistono gli spazi fisici per intervenire”.
Nell’elenco si parla di punti specifici e di problemi molto bene identificabili: “Gli accessi alla Statale a Lissone, Desio, Seregno dovrebbero essere completamente ripensati per evitare le croniche lunghe code nelle ore di punta,pericolose sulla prima corsia di marcia della Statale stessa e insostenibili per le città coinvolte”. O, ancora, attenzione su Monza-Lissone “con la costruenda variante della SP6 è contorto e poco sicuro, andrebbe modificato”.
Attenzione non solo alle strade, ma anche a tutto ciò che ospitano: “Le cuspidi presenti (punte metalliche dei guardrail, lati di muretti, gradini alti, ecc…) dovrebbero essere protette con appositi attenuatori d’urto che invece mancano quasi ovunque e, dove esistono, sono sfondati e quindi “riarrangiati” in modo approssimativo; i guardrail metallici laterali quasi ovunque non sono a norma per la sicurezza delle motociclette e non hanno adeguata tenuta certificata per i veicoli pesanti sui tratti affiancati da strade complanari, come ad esempio in corrispondenza di Lissone, Desio e Seregno”.
Sollecitazioni anche per il manto stradale: “Le asfaltature lasciano a desiderare, specie sulla prima corsia di marcia per i veicoli lenti, e sono in condizioni non accettabili per una strada che di fatto è in categoria A, cioè assimilabile ad una autostrada”. Infine l’invito a controllare di più il rispetto dei limiti di velocità in quelle tratte già menzionate in cui ogni giorno si verificano incidenti, purtroppo anche conseguenze spiacevoli.