SEREGNO – “Le idee non mancano, al momento abbiamo anche i soldi. C’è però un problema, ed è tutt’altro che irrilevante: ci mancano i dipendenti e, di conseguenza, facciamo fatica a spendere e a realizzare i nostri progetti”. La situazione allarmante riguarda il Comune di Seregno ed è rivelata direttamente dal sindaco Alberto Rossi.
In campagna elettorale ha spiegato a tutti i seregnesi quelle che erano le sue intenzioni per garantire uno sviluppo alla città e per eliminare tutte le situazioni di degrado. Ha ottenuto la fiducia per conquistare la poltrona più importante del municipio, poi ha dovuto fare i conti con la realtà: non solo con i dipendenti scoraggiati dopo le vicende giudiziarie che hanno travolto l’amministrazione precedente, ma anche con la mancanza di personale.
“Si tratta di numeri che i cittadini non conoscono – spiega il sindaco – ma il Comune nel corso di pochi anni è passato da 305 dipendenti ai 217 attuali. Un calo molto significativo che ha penalizzato di sicuro l’attività amministrativa. Invito a considerare non solo il calo del personale, pur rilevante, ma anche il fatto che questo negli anni è stato accompagnato da un aumento della burocrazia e degli adempimenti che a carico dei Comuni”.
Il tutto si traduce in una conseguenza molto semplice: “Il problema – dichiara Rossi – non è la mancanza di progetti, bensì l’assenza di persone che possano metterli in pratica. Soldi ne abbiamo. L’intervento della Corte Costituzionale che ha dato ai Comuni la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione accumulati negli anni, ci ha consegnato un tesoretto. Per spendere quei soldi, tuttavia, servono persone che possano dare concretezza alle nostre idee, facendo progetti e seguendo la loro realizzazione. La situazione attuale da questo punto di vista è tutt’altro che esaltante”.
Per pensare quale può essere la difficoltà in questo momento, basti pensare a chi si occupa della quotidianità dei bisogni più immediati: il Comune di Seregno non ha operai. O, ancora, si può pensare all’unico addetto dell’ufficio Strade di una città che tra viali e tratti di portata minore, conta qualcosa come seicento vie: durante l’estate le ha percorse tutte per consegnare nelle mani del sindaco una “fotografia” dello stato di salute delle asfaltature e dei marciapiedi. Encomiabile per l’impegno, decisamente faticoso.
“Abbiamo un po’ le mani legate – afferma Rossi – perché non possiamo ricorrere neanche a figure da assumere a tempo determinato: su questo fronte abbiamo un limite di 66 mila euro all’anno, che non ci permette di fare granché. Il grosso lo otterremo, invece, con l’inserimento di nuove figure in municipio. Da oggi a dicembre in Comune sono previste ventuno nuove assunzioni. Non possiamo dire che con questo si riesce a tornare di colpo alla situazione precedente, quella delle 300 persone, ma è già un primo passo verso il ripopolamento degli uffici, andando a colmare quelle lacune nella pianta organica che possono limitare l’efficacia dell’azione amministrativa”.