DESIO – Continua la bagarre sul caso della mansarda dell’ex senatrice Lucrezia Ricchiuti. Che si tratti di aula consiliare o di comunicati stampa, il sindaco Roberto Corti e la minoranza, Lega soprattutto, non risparmiano attacchi reciproci dopo la notizia uscita di recente della condanna in primo grado per abuso d’ufficio dell’ex dirigente del Settore tecnico, Luigi Fregoni, e della stessa ex senatrice.
“Solo quando le condanne sono state rese note dalla stampa – incalza la minoranza consiliare – il sindaco ha affermato di averlo appreso dai giornali come tutti. In realtà già da mesi aveva avuto notizia del procedimento e aveva deciso di non costituirsi parte civile. Come consiglieri di minoranza siamo stati zittiti in Consiglio comunale. Ora chiediamo chiarezza. Il sindaco trovi il coraggio di rispondere a queste semplici domande”.
Quesiti chiari, semplici, diretti che non richiedono troppi giri di parole. Anche un sì o un no in questo caso sono più che eloquenti:
1 – Ha letto la sentenza delle condanne?
2 – Si è informato sulla possibilità di annullare l’atto oggetto di abuso d’ufficio?
3 – Ha condiviso con la sua maggioranza la decisione di non costituire il comune parte civile nel processo per l’abuso d’ufficio?
4 – Esiste il parere scritto di un avvocato che consiglia all’amministrazione di non costituirsi?
5 – È al corrente di eventuali ricorsi in appello da parte delle persone condannate in primo grado?
6 – Ha elogiato il funzionario che aveva dato, correttamente, parere negativo alla sanatoria della mansarda oggetto delle condanne?
7 – Ha provato a convincere il consigliere Hueller a rimanere?
8 – Ha chiesto espressamente al Presidente del consiglio comunale di limitare gli interventi delle opposizioni?
9 – Ha ricevuto avvisi di garanzia legati a questa vicenda o ad altre?
10 – Se ha ricevuto avvisi di garanzia, i consiglieri di maggioranza ne sono al corrente?