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Al Binario 7 va in scena la realtà del Kurdistan, “Il Paese che non c’è”

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 25 Ott 2019   Posted by Gualfrido Galimberti


MONZA – Non poteva esserci più attinenza agli eventi di cronaca delle ultime settimane per l’apertura de “L’altro Binario”: l’attacco del nord della Siria da parte della Turchia ha scosso l’opinione pubblica. Negli ultimi giorni anche in Italia sono stati organizzati presidi e manifestazioni per invitare l’Europa e gli organismi internazionali a mettere in campo ogni sforzo possibile per bloccare l’invasione turca del Rojava, la regione curda siriana.

Il paese che non c’è esiste. Ed è abitato da un popolo, quello curdo, che ha ricominciato a sognare. Sogna di poter essere popolo, senza diventare stato. Sogna di poter vivere in una terra di pace, dove la diversità delle religioni e delle etnie non provochi massacri. Dove la gente possa decidere del proprio destino, autogovernandosi. Dove le donne possano uscire dalle proprie case, scoprendo finalmente il volto e prendendo parola. 

In scena una storia che parla a tutti. È possibile un altro respiro? Un altro sentimento del vivere, della lotta, della battaglia, dell’amore, dell’incontro con il mondo? 

Le storie di quel popolo arrivano anche in Italia: succede quando quegli uomini e quelle donne, su un barcone o via terra, in fuga dalle guerre, dalle prigioni, dalle persecuzioni politiche, arrivano sulle nostre coste e nelle nostre città. E allora: qual è il nostro sguardo? Cosa significa per noi la loro presenza? 

Il paese che non c’è è storia mitica di un popolo, della resistenza sulle montagne e in mezzo ai deserti. È testimonianza della battaglia che ovunque lo ha visto in prima fila contro la ferocia delle milizie fondamentaliste e del fascismo islamico. È cronaca pulsante, presente, che irrompe sulla scena con le sue notizie, con l’insopprimibile urgenza di essere raccontata. Perché c’è bisogno di reagire: anche qui, anche da noi.

Il progetto va in scena oggi (venerdì 25) e domani con inizio alle 21. Biglietto d’ingresso a 15 euro (6 euro per gli under 18).

(foto Salvatore Pastore)

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