DESIO – Chiedere al Ministro dell’ambiente di intervenire sulla “cava della ‘ndrangheta” per accelerare i controlli della falda acquifera, la caratterizzazione del sito e poi la bonifica, ossia tutto ciò che in 11 anni non è ancora stato fatto: è questo l’obiettivo dell’interrogazione presentata da Gianmarco Corbetta, senatore brianzolo del Movimento 5, al ministro Sergio Costa.
Era il 2008 quando, nell’ambito dell’operazione ‘Star Wars’, la polizia provinciale scoprì la discarica abusiva di via Molinara a Desio. Con le sue 180 mila tonnellate di rifiuti illegali, anche pericolosi, la discarica fece molto scalpore: non solo una bomba ecologica ma anche il segno inequivocabile della capacità della ‘ndrangheta, tra scarsi controlli e molta omertà, di agire indisturbata nel territorio brianzolo.
“Oggi, undici anni dopo, una fitta vegetazione ha ricoperto la cava – spiega Corbetta – ma le 180 mila tonnellate di rifiuti illegali sono ancora lì: in 11 anni il Comune non ha prodotto nessun risultato concreto. Non ha fatto nemmeno quei controlli minimi che erano stati subito proposti dal consulente del comune, l’ingegner Farina, proprio per tenere sotto controllo la situazione, verificare nel tempo lo stato della falda acquifera e poter intervenire d’urgenza in caso di necessità”.
Nel 2014, da consigliere regionale della Lombardia, Corbetta aveva portato la commissione regionale antimafia in visita alla cava per sensibilizzare i consiglieri regionali e cercare di sbloccare una situazione immobile già da troppi anni. “L’obiettivo” spiega il senatore “era di usare fondi regionali per finanziare la caratterizzazione ambientale, ossia quelle attività previste dalla legge che servono a ricostruire la contaminazione e prendere decisioni corrette per la bonifica o messa in sicurezza; ma, tra beghe e rimpalli, il Comune (centrosinistra) e la Regione (centrodestra) non hanno prodotto nulla”.
“È inaccettabile – conclude Corbetta – che la discarica di via Molinara, emblema dello sfregio delle mafie all’ambiente e alla legalità in Brianza, dopo 11 anni sia ancora in attesa che le istituzioni intervengano in maniera concreta. Confido che il grande impegno del ministro Costa per l’ambiente e la legalità possa produrre un importante risultato nel territorio brianzolo”.