“Ho inoltrato la lettera dei sindaci del Pd al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, nonché loro compagna di partito: perché quello che manca oggi nel sistema ferroviario lombardo sono gli investimenti di Roma”. Così Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega, replica ai sindaci di Seregno, Desio e Lissone, che giovedì hanno scritto una lettera alla Regione relativa ai disagi dei pendolari delle linee ferroviarie della Brianza.
“Il perché – afferma Corbetta – è presto detto: da quanto è stata costituita Trenord nel 2011, la Regione ha investito ben 3 miliardi di euro, di cui 1 miliardo e 600 milioni per acquistare 176 nuovi treni, che inizieranno a circolare da gennaio anche sulle linee brianzole. L’impegno finanziario preso dallo Stato centrale è di 170 milioni erogati diversi anni fa nonostante detenga, attraverso Trenitalia, il 50% della società Trenord. In sostanza la Regione ha investito in Trenord 18 volte di più rispetto allo stato centrale, tanto che ad oggi i treni di proprietà regionale hanno un’età media di 9 anni mentre quelli di proprietà statale di ben 32 anni”.
“C’è di più – aggiunge il consigliere regionale del Carroccio -. La maggiore responsabilità dei disagi è dovuta a una rete ferroviaria inadeguata e priva della necessaria manutenzione. Qui la Regione non ha nessuna competenza in quanto la rete è di proprietà di RFI, società interamente posseduta dallo Stato italiano. I mancati investimenti da parte dello Stato sono quindi alla base delle inefficienze del servizio”.
“La Regione sta compiendo tutto il possibile per migliorare il servizio – conclude Corbetta -, con il rinnovo del materiale rotabile e quindi con la conseguente limitazione dei disagi dovuti a guasti ai treni o al sovraffollamento dei mezzi. Ma occorre che Roma faccia altrettanto, altrimenti i problemi dei pendolari continueranno. Per cui è ora che i Sindaci del Pd la smettano di fare bieca propaganda politica contro la Regione e comincino a denunciare questa situazione al loro ministro, affinché si possa fare fronte comune contro le pericolose inefficienze causate da Roma”.