SEREGNO – Con un semplice gesto ottengono un duplice risultato: riescono ad attirare numerosi cittadini e, allo stesso tempo, sensibilizzandoli su quanto accade a popolazioni più sfortunate di altri angoli della Terra, riescono a svolgere una preziosa attività benefica. Davvero bravi i volontari dell’associazione “Carla Crippa” che, nel fine settimana, (sabato 23 a partire dalle 15 e domenica 24 dalle 11) saranno presenti in corso del Popolo, piazza Concordia e piazza Vittorio Veneto per la distribuzione della torta paesana. Un’iniziativa che ormai ripetono instancabilmente da vent’anni a questa parte, ogni volta riscuotendo un notevole successo.
A riconoscere il merito di questo infaticabile gruppo e l’importanza dell’attività è anche il sindaco Alberto Rossi che, alla vigilia della iniziativa, ha voluto incontrare tutti i membri dell’associazione. “La ventesima edizione della manifestazione della Torta Paesana – ha dichiarato il primo cittadino lunedì 18 nell’ambito di un ricevimento a Palazzo Landriani, sede di rappresentanza del Comune – è l’occasione per ringraziare voi dell’associazione ‘Carla Crippa’ per l’impegno con cui avete declinato la capacità di tenere alto lo sguardo e di coinvolgere il territorio”.
Il fine del progetto è più che nobile. L’intero ricavato servirà per sostenere le attività della Hogar de la Esperanza: un nome che già lascia immaginare una realtà terribile, ma non dice tutto. Si tratta dell’asilo riservato ai figli delle persone detenute nel carcere di Palmasola, a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia. Una struttura realizzato per togliere dal carcere i piccoli costretti a vivere con i genitori che devono fare i conti con la giustizia e che la città di Seregno, a vario titolo, ha avuto già modo di scoprire: non solo con i fondi raccolti con varie iniziative che hanno coinvolto i cittadini, ma anche beneficiando negli anni di un contributo di 30 milioni di lire elargito dal Comune in quanto progetto che si era classificato al secondo posto in un bando del 1999.
Attualmente l’Hogar de la Esperanza è una delle realtà socio-assistenziali più note ed apprezzate della città di Santa Cruz de la Sierra. I bambini ospitati sono circa 120, ma la struttura ne potrebbe accogliere fino a 180. L’Hogar è un bel complesso dotato di ampi giardini attrezzati per il gioco dei bambini, pergolati per riparare dalle abbondanti piogge tropicali, stanze per attività ludico-ricreative, un gabinetto medico, un gabinetto per colloqui con la psicologa, una stanza per la televisione ed un piccolo studio dentistico.
Sembra davvero un miracolo pensando alla storia tutto sommato breve di questa onlus, nata nel 1995 su iniziativa dei familiari e del nutrito gruppo di amici di Carla Crippa. Da queste parti la conoscevano e la stimavano tutti: era una suora laica che aveva deciso di dedicare la sua vita agli altri. Prime esperienze in Germania tra gli anni ’60 e gli anni ’80 aiutando i figli degli emigrati italiani, poi un ulteriore passo verso le situazioni di estrema povertà ed emarginazione: ecco la scelta di aiutare i figli dei carcerati e dei minatori in Bolivia.
Nel 1995, un anno dopo la scomparsa (avvenuta esattamente il 26 settembre 1994), la nascita dell’associazione per dare vita a una catena di solidarietà verso la Bolivia, per dare seguito a quel grande progetto a cui Carla Crippa stava incessantemente lavorando. Nel 2011, proprio per conto dell’associazione, in quelle terre sono finiti come missionari laici Veronica e Mirko Pozzi che hanno fatto nascere una casa famiglia. Carla Crippa non c’è più, ma il bene da lei compiuto, questa grande impresa nel campo della solidarietà, ogni giorno parla di lei e, insieme, continua a dare speranza a tante persone.