“Abbiamo ascoltato con interesse le proposte dei cittadini e sostenuto le loro iniziative. Adesso spetta alle Istituzioni il compito di trovare soluzioni. Per questo motivo abbiamo preparato emendamenti mirati, da presentare nel corso della discussione sulla prossima legge di bilancio, di modo siano elargite le risorse necessarie per cominciare a risolvere problematiche che si trascinano da troppo tempo”. E’ il commento del consigliere regionale Massimo De Rosa, che con il Movimento 5 Stelle e il Comitato Torrente Seveso, ha organizzato una conferenza in Regione Lombardia, consegnando anche duemila firme proponendo l’introduzione di un piano per fermare l’inquinamento del fiume Seveso.
“Speriamo – afferma il consigliere pentastellato – che anche i consiglieri di maggioranza abbiano ascoltato con altrettanta attenzione e siano pronti a votare insieme a noi, al fine di dare risposte concrete a questi cittadini”.
“È impensabile che a risolvere i problemi del Seveso sia sufficiente altro cemento – conclude De Rosa -, che siano sufficienti le vasche di laminazione. Chi ha veramente a cuore questo territorio sa bene come ogni soluzione possibile, non possa prescindere dal rispetto dei rapporti di invarianza idraulica e dalla bonifica di quello che di fatto è uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Europa”.
1 Comment
Leggo “cominciare a risolvere problematiche che si trascinano da troppo tempo”. Il fiume Seveso è passato in trent’anni dall’essere uno dei fiumi più inquinati d’Italia (o forse d’Europa) ad essere un fiume abbastanza pulito. Di certo non possiamo accontentarci di “abbastanza pulito” ma sono stati fatti tanti ed importanti interventi: la legge regionale 12/2005 (il fiume Seveso è il secondo sottobacino lombardo ad essere istituito), 5 depuratori pubblici (Fino Mornasco, Carimate, Mariano Comense, Bresso e Pero). L’eliminazione del depuratore di Varedo, non era più in grado di aumentare dimensioni e qualità dei trattamenti, sostituito da quello di Pero. Un depuratore privato di una ditta (che prima non esisteva e quindi finivano direttamente nel Seveso acque di lavorazione non depurate). Il nuovo fitodepuratore di Cermenate per le acque piovane raccolte (che contengono residui vari “trasportati” dalle strade). Insomma: c’è ancora da lavorare ma il consigliere regionale non distrugga quello di buono che è stato fatto finora.