SEREGNO – Con garbo, ma anche con tono deciso: il gruppo Aeb dice no nel modo più assoluto alla possibilità di cedere il gruppo Gelsia Ambiente Srl a Brianza Energia Ambiente Spa, la società che gestisce il termovalorizzatore (per tutti il forno inceneritore) situato al confine tra Desio e Bovisio Masciago.
A rendere noto il rifiuto è direttamente il gruppo Aeb che, nella serata di martedì ha diffuso una nota per spiegare quanto è accaduto: “Brianza Energia Ambiente Spa – spiega il comunicato – attraverso la presidente Daniele Mazzuconi ha presentato una manifestazione di interesse. La proposta era di acquisizione parziale o totale da parte di Bea delle quote di Gelsia Ambiente Srl, società che fa parte del gruppo Aeb”.
Mentre Brianza Energia Ambiente ha convocato d’urgenza i soci – ovvero tutti i sindaci – per la mattinata di venerdì, nell’intento di spiegare con dovizia di particolari cos’è successo tra le due società, Aeb si affida immediatamente alla stampa per anticipare il suo no.
“Non ho alcun mandato dai miei azionisti – spiega la presidente di Aeb, Loredana Bracchitta – che preveda la cessione totale o parziale di quote di Gelsia Ambiente, così come la vendita totale o parziale dell’azienda non rientra attualmente nelle linee strategiche del gruppo Aeb”.
Il gruppo seregnese, del resto, proprio in questo periodo è particolarmente attivo per evitare quello che il sindaco Alberto Rossi a più riprese ha definito come “romantico isolamento” e che lo stesso cittadino ha indicato come uno dei maggiori pericoli per il futuro dell’azienda e della sua sopravvivenza. Proprio nelle scorse settimane era stata data notizia della lettera d’intenti firmata con il gruppo A2A per dare avvio a uno studio di fattibilità per la realizzazione di una partnership proficua per entrambe le parti. Aeb, inoltre, aveva dimostrato di voler esercitare sempre di più il ruolo di holding cercando di dare vita anche a una società leader nel settore delle farmacie, stringendo accordi con Assp, prevedendo la possibilità di creare un’entità in grado di generare un fatturato da 20 milioni di euro all’anno.
In sintesi, una strategia che prevede l’espansione del gruppo, la diversificazione dei settore in cui recitare il ruolo da protagonista. Non certo un ridimensionamento o un cambio di rotta. E, tra le cinque condizioni poste dal sindaco, una da tenere particolarmente in considerazione: la leadership di Seregno, non disposta a recitare un ruolo da comprimario.
Proprio in quest’ottica Aeb non chiude completamente la porta a Brianza Energia Ambiente, essendo sempre disposta a valutare partnership con aziende del territorio: “Qualora avesse una specifica proposta di sviluppo – conclude la presidente di Aeb – ad esempio relativa alla costruzione di un nuovo impianto di riciclo dei rifiuti, saremo lieti di discuterne. E, laddove sussistessero le condizioni, potremmo definire una nostra possibile partecipazione all’iniziativa. Ben altra cosa è l’ipotesi di cessioni di quote e addirittura dell’intera azienda che, secondo quei criteri di trasparenza e correttezza ai quali ci atteniamo sempre, necessita di altre premesse”.
In attesa dell’assemblea dei soci di Brianza Energia Ambiente, lunedì 9 è scaduto il termine per verificare la possibilità di partnership con A2A. Scontata la proroga, scontato pensare che Aeb abbia già deciso qual è il suo partner ideale.