SEVESO – Un orto sperimentale per scoprire quali prodotti della terra sono in grado di assimilare la diossina in misura più consistente e, di conseguenza, più nocivi per le famiglie sevesine. La nuova iniziativa è stata annunciata da Gianni Del Pero, interessato agli sviluppi della ricerca scientifica in qualità di cittadino, ma anche di consulente delle amministrazioni comunali in virtù della sua professione di geologo e di esperto e, infine, in quanto presidente del Wwf Lombardia.
“Il progetto – ha spiegato Del Pero a conclusione del convegno organizzato ieri a Seveso – sarà realizzato con la preziosa collaborazione con Ats Brianza. Trae origini dal nuovo decreto ministeriale che ha abbassato a 6 nanogrammi per chilogrammo la soglia di inquinamento per le attività agricole, ma anche dagli studi realizzati dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente che ha ribadito il risultato delle analisi di rischio del 2003. In sostanza sì al consumo dei prodotti della terra, ovvero degli orti delle nostre famiglie situati nella zona B, purché si tratti si un consumo moderato e non intensivo. Certo è più utile per tutti capire quali possono essere i prodotti che più di altri “assorbono” diossina prima di finire nel nostro piatto”.
Del Pero ha evidenziato tuttavia un problema che sarà da affrontare al più presto: Ats Brianza, infatti, proprio di recente ha comunicato che non risultano attività agricole presenti nella zona considerata. “Una risposta – conclude Del Pero – che non permetterebbe di eseguire controlli puntuali, anche se sappiamo che la realtà è diversa. I Comuni devono intervenire per fare una mappatura puntuale”.
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Noi abbiamo un orto a Seveso ed uno a Cesano. Una mappatura dettagliata e puntuale dei terreni e dei prodotti potrebbe davvero salvarci vita. Quindi grazie in anticipo per il vostro lavoro.
Non preoccupatevi nel frattempo. Quello che possiamo già anticipare è che la diossina è in concentrazioni molto basse e che difficilmente riesce ad “entrare” negli ortaggi. Per precauzione suggeriamo di non coltivare, dove si ipotizza che ci sia ancora una concentrazione residua di diossina, zucche, zucchine e cetrioli.
Sarei interessato a capire le varie zone siglate in particolare zona meredo a confine seregno
L’analisi di rischio è stata effettuata in particolare nei terreni adiacenti alla Milano Meda e appartenenti alla zona B dell’accidente del 76. Localmente si è campionato anche in zona C. Il Meredo è abbastanza lontano da dove ci aspettiamo di trovare ancora la diossina del 1976, ma consiglio a scopo precauzionale di limitare la coltivazione delle zucchine anche qui.