SEVESO – Non si sono fermati al Tribunale amministrativo regionale, hanno deciso di fare valere le loro ragioni anche davanti al Consiglio di Stato. I genitori degli alunni della scuola primaria “Enrico Toti” di Baruccana si devono ora arrendere: anche il Consiglio di Stato ritiene che l’amministrazione comunale abbia operato nel pieno rispetto della normativa decidendo di trasferire in via provvisoria alcune classi nel plesso di via De Gasperi in centro alla città.
La questione aveva fatto a lungo discutere in città, anche in modo decisamente animato con tanto di camminata di protesta dalla frazione fino al palazzo municipale. Lo spostamento dei ragazzi, che il sindaco Luca Allievi con il supporto degli assessori e degli uffici riteneva doveroso per la carenza di spazi, era stato criticato dai genitori. Con motivazioni che variavano dal disagio subìto dagli alunni e dalle famiglie, alla promiscuità con altre scuole presenti in via De Gasperi, alla difficoltà di offrire una continuità didattica con il resto della scuola “Toti”. E, ancora, con spazi ritenuti insufficienti per ospitare tutti gli alunni in modo adeguato. Sullo sfondo della polemica, in più, la convinzione che l’amministrazione comunale non avesse fatto il possibile per risolvere il problema, scartando a priori altre soluzioni (compresa quella dei moduli) considerate meno impattanti sull’attività scolastica.
Il Comune, però, dopo aver provato a spiegare le sue ragioni, ha deciso di non retrocedere di un solo passo. Atteggiamento che aveva spinto alcuni genitori a rivolgersi al Tar chiedendo di annullare, con sospensione dell’efficacia, tutti gli atti assunti nell’ottica del trasloco in centro a Seveso.
A fine settembre il Tar aveva respinto il ricorso: “E’ diretto a sindacare le scelte discrezionali dell’amministrazione che, nella deliberazione impugnata, valuta le alternative teoricamente possibili (tenuto conto del sovraffollamento della scuola) e che non risulta la disponibilità delle aule indicate dal ricorrente. Non sussiste il pregiudizio grave e irreparabile in quanto l’amministrazione si fa carico delle spese di trasporto”.
I genitori, tuttavia, non si sono arresi. Si sono rivolti di nuovo agli avvocati chiedendo l’intervento del Consiglio di Stato. Anche questa volta, però, con esito negativo. I magistrati hanno ritenuto necessario riconoscere il potere di discrezionalità all’amministrazione comunale.