SEREGNO – L’amministrazione comunale si porta avanti: meglio avviare una riflessione sulle aree dismesse per arrivare a una riqualificazione e, in definitiva, a mettere nero su bianco sul Pgt (Piano di governo del territorio) del sindaco Alberto Rossi. Nei giorni scorsi, infatti, la Giunta comunale ha preso atto della decadenza del Documento di Piano e ha dato avvio alle procedure per la redazione di un nuovo Documento di Inquadramento. Atto formale e dovuto. Non solo per la scadenza, ma anche per gli scarsi risultati prodotti dal documento, che non ha contribuito al rilancio della città.
“Con la scadenza del Documento di Piano del Pgt – spiega Claudio Vergani, assessore alla Programmazione territoriale – si apre una fase di riflessione sul futuro di alcune aree strategiche per lo sviluppo della città. Si tratta di aree prevalentemente dismesse per i quali le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti non risultano più coerenti con le attuali dinamiche urbane”.
Aree che i seregnesi conoscono piuttosto bene, sia per la loro importanza o superficie, talvolta anche per situazioni di degrado che hanno costretto a correre ai ripari richiamando la proprietà ai suoi doveri. Fari puntati in particolare sulle ex fabbriche Dell’Orto, Officine Mariani e Parà.
Già il precedente Documento di Piano, quello appena scaduto, le aveva prese in considerazione valutandone il riuso per “restituirle” sotto varie forme alla collettività. “Soluzioni – spiega l’amministrazione comunale – di cui si è riscontrata l’inadeguatezza dimostrata dalla sostanziale assenza di effettivi interventi di riqualificazione e trasformazione territoriale: a distanza di cinque anni, quelle previsioni risultano inattuate”.
Proprio questa situazione di stallo ha portato la Giunta comunale alla decisione di non prorogare il Documento di Piano e di avviare un percorso di riflessione che porti alla definizione di nuove regole, funzionali alla concreta riqualificazione delle aree, anche in ragione delle recenti disposizioni regionali in tema di rigenerazione urbana.
Il primo passo annunciato dal Comune è quello del dialogo: ovvero una fase di consultazione che non riguarda soltanto gli operatori del settore, bensì tutta la cittadinanza. Tutti chiamati a fornire un parere e suggerimenti, nella speranza di arrivare a un risultato che possa essere il più possibile condiviso dalla collettività.
Nel frattempo la scadenza del Documento di Piano non avrà conseguenze sull’attività edilizia: potrà proseguire senza variazioni regolamentari nelle aree non ricomprese nel documento. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda i quindici Ambiti di Trasformazione: lì sarà possibile effettuare soltanto interventi di manutenzione degli immobili esistenti.