SEREGNO – La città getta un ponte per una collaborazione futura, guardando verso l’oriente. Niente Cina, anche se nel recente passato proprio una delegazione era stata ricevuta dal sindaco Alberto Rossi. E, di conseguenza, ancora meno timori inutili per il Coronavirus. Questa volta l’amministrazione comunale punta punta ancora un po’ più in là nell’intento di raggiungere addirittura il Giappone. Il progetto è molto interessante e allo stesso ambizioso, ma sembra davvero realizzabile. Perché a unire la Brianza con il Sol Levante, terre molto simili per quanto riguarda la laboriosità e lo spirito di iniziativa, a sorpresa ci pensa la cultura.
In modo particolare, in questo caso, il “tesoro” da condividere ha un nome e un cognome. Quello di Ettore Pozzoli, l’illustre compositore seregnese, già docente al Conservatorio di Milano, autore della didattica più utilizzata da tutti coloro che si vogliono avvicinare allo studio del pianoforte. E figura che la città non ha dimenticato, tanto da promuovere ancora, a distanza di anni, il concorso pianistico internazionale a lui dedicato, con tanto di eventi collaterali. Tra questi, proprio a breve, il ritorno dell’ultimo vincitore, Evgeny Konnovo, che si esibirà a L’Auditorium di piazza Risorgimento nella serata dell’1 marzo. Pronto a strappare applausi a scena aperta, così com’era accaduto durante la manifestazione musicale.
“Dopo il successo della sessantesima edizione del concorso pianistico internazionale ‘Ettore Pozzoli’ – spiega il sindaco Alberto Rossi – abbiamo ricevuto una delegazione giapponesi con l’intento di porre le basi per una collaborazione tra Italia e Giappone all’insegna della musica e della didattica del compositore nostro concittadino”.
Importante, da questo punto di vista, la figura della maestra Fumiko Eguchi, importante pianista e didatta che risiede in Giappone e che ha scoperto l’approccio pedagogico alla musica del celebre compositore seregnese, partecipando all’ultima edizione del concorso in qualità di giurata, rimanendone affascinata.
“La maestra Eguchi – afferma Rossi – vede un’opportunità nella diffusione della didattica di Pozzoli in Giappone: crede fortemente nell’efficacia del suo metodo: abbiamo parlato di possibili scambi, con concerti, incontri e occasioni per stringere una sinergia che possa incentivare la partecipazione di concorrenti giapponesi, cinesi e sudcoreani, investendo così sulla qualità e il prestigio internazionale del concorso, e diffondere il patrimonio culturale della nostra città nel mondo”.
Sono state gettate le prime basi della collaborazione, insomma, ma nessuno ha dubbi riguardo al fatto che siano destinate a dare frutto. Un po’ perché l’amministrazione comunale punta molto sul tema della cultura, un po’ perché gli stessi giapponesi da questo punto di vista guardano sempre il nostro Paese con ammirazione. La Brianza, grazie al concorso pianistico internazionale “Ettore Pozzoli”, ha avuto la possibilità di farsi conoscere nel mondo non solo per la sua imprenditorialità e per il design, ma anche per un prodotto meno tangibile come la musica. Anche questa d’autore, in grado di suscitare l’interesse degli appassionati giapponesi.