SEREGNO – Aeb e A2A vanno di corsa per dare il via ufficialmente alla partnership e al nuovo progetto industriale. L’obiettivo è quello di arrivare a portare l’operazione nell’assemblea dei soci di Aeb in programma il 20 aprile per l’atto finale. La data è stata indicata nel corso della commissione consiliare convocata dal Comune di Seregno, che si è svolta in questi giorni in videoconferenza.
Per arrivare a rispettare la scadenza c’è solo un problema: la lotta contro il tempo. Perché i Comuni soci, per potersi esprimere nel corso dell’assemblea, hanno bisogno del mandato del Consiglio comunale. E in questi tempi di Coronavirus, con l’attività amministrativa ridotta al lumicino, sembra davvero difficile ipotizzare che tutte i Comuni possano arrivare a convocare una seduta consiliare a tempo di record, probabilmente facendola precedere dalle rispettive commissioni Bilancio, con tutti gli atti e tutto il progetto da sottoporre agli uffici e a tutti i consiglieri comunali.
Decisamente una novità per chi sta seguendo da vicino tutto l’operazione, considerando che in origine era stata previsto come termine ultimo quello del 31 luglio.
“Anch’io e i consiglieri comunali siamo rimasti spiazzati dalle tempistiche illustrate – commenta Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia – considerando anche che non siamo tuttora in possesso della documentazione. Non vorremmo trovarci cinque giorni prima del consiglio nel verificare i documenti di una questione così importante e complessa”.
A presentare il modello di corporate governante e il piano industriale 2020-2024 hanno provveduto direttamente Loredana Bracchitta (presidente del gruppo Aeb) e Giuseppe Borgonovo (assessore con delega alle Società partecipate).
Aeb continuerà a essere legata al territorio, con oltre il 66 per cento delle azioni nelle mani dei Comuni (di cui il 36,5 per cento solo seregnese). A2A avrà una partecipazione di minoranza qualificata pari al 33,51 per cento. Il suo peso, tuttavia, sarà tutt’altro che irrisorio: cinque consiglieri nel Cda su un totale di dieci (altri quattro sono di Seregno e uno scelto dai restanti Comuni), più la scelta dell’amministratore delegato (con casting vote: ovvero il suo voto vale doppio qualora A2A e i Comuni dovessero essere contrapposti durante la votazione). Rilevante anche il ruolo all’interno delle società controllate, con Cda composto da tre amministratori, di cui due scelti da A2A.
Presidente di Aeb e assessore hanno confermato l’importanza in termini strategici di aggiudicarsi una pluralità di Atem (Ambito Territoriale Minimo), ossia aggregazioni sovracomunali di dimensioni “ottimali” con riferimento a criteri di efficienza ed economicità del servizio di distribuzione del gas naturale. Il Gruppo Aeb già detiene la prevalenza dei punti di distribuzione nell’Atem della Brianza e, a seguito dell’aggregazione, il nuovo polo sarebbe competitivo per aggiudicarsi altri ambiti tra cui in prima linea uno di Bergamo e successivamente quello di Milano 4. Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, viene conferita integralmente A2a Illumina, che diventerà l’unico asset nel settore per la società milanese, controllata insieme ai Comuni brianzoli. Per quanto riguarda i servizi Smart sono previsti investimenti per l’efficientamento di edifici pubblici o proposte verso imprese, attraverso l’utilizzo del know how di A2A Smart city. Nel piano industriale, però, non si fa cenno all’idea originaria di costituzione di una società ad hoc per lo sviluppo dei progetti innovativi.
“Dalla documentazione a disposizione – commenta Cerqua -, non è dato di sapere quanto abbia pesato la probabilità concreta di aggiudicazione della distribuzione del Gas dei diversi Atem. La Governance proposta, invece, mette in evidenza il passaggio del potere decisionale di carattere operativo in capo ad A2A”.