SEREGNO – Aeb è un patrimonio dell’intera Brianza e, in quanto tale, il suo futuro non può essere frutto di una delibera preconfezionata dal Comune di Seregno: prima di intraprendere nuove strade è necessario un confronto pubblico che possa coinvolgere almeno i Comuni soci e i sindacati. Questa è la richiesta avanzata dalla Cgil di Monza e Brianza che venerdì, in videoconferenza, ha esposto tutti i suoi timori.
“Ci poniamo in modo equidistante ed equilibrato – ha spiegato Giulio Fossati, della segreteria generale – e chiediamo che il piano industriale dell’accordo con A2A venga discusso in maniera pubblica perché coinvolge l’interesse di tutti i cittadini”. Da parte di Fossati una premessa: “Non vogliamo assolutamente mettere in dubbio il valore di A2A, che è una società serie così come ha sempre dimostrato di esserlo Aeb. E, allo stesso tempo, non ci permettiamo di mettere in dubbio i servizi che verranno erogati: siamo certi che continueranno a essere di qualità. Un confronto, però, è davvero necessario”.
Se dalla Cgil evidenziano subito i benefici più evidenti relativi al settore gas ed energia, con possibilità di poter essere competitivi, partecipare a più gare e, in fin dei conti, avere anche maggiori garanzie per la salvaguardia dei posti di lavoro, qualche interrogativo viene posto per altri settori.
“Aeb – ha affermato Fossati – è la più antica municipalizzata della Brianza, quella che ben gestita ha saputo diventare ciò che è, ma anche quella che ha portato molti Comuni a dare vita alle loro singole aziende per gestire i servizi. Ora l’operazione segna la fine di questo percorso e il tramonto delle municipalizzate. È evidente che il socio industriale prende la guida della società. Il territorio non è più rappresentato, non c’è più un collegamento. Il settore pubblico non ha più quel ruolo di una volta. E nel settore delle farmacie e in quello dei rifiuti questo diventa anche un problema. Per questo chiediamo di non avere fretta nell’approvare la delibera e di sederci tutti attorno al tavolo per interrogarci sui servizi essenziali, su quelli pubblici di rilevanza economica”.
L’accento è posto in particolare sull’aspetto ambientale: “L’igiene urbana è quella che tiene vivo l’interesse da parte dei Comuni. Potrebbero perdere interesse nel rimanere all’interno della futura società. Sedersi intorno al tavolo significa trovare formule da inserire nelle delibere perché i servizi pubblici essenziali possono continuare ad avere un collegamento con il territorio brianzolo”.
La proposta è quella di riunire, in videoconferenza, i sindaci dei principali Comuni soci, così come il presidente della Provincia di Monza e Brianza: “Tutti – ha concluso Fossati – si rendano conto di quello che stanno votando e dei servizi che il territorio deve strutturare. Sarebbe interessantissimo avere anche un contributo di Cem Ambiente”.
Luisa Perego, che per la Cgil si occupa in prima persona delle esigenze dei lavoratori del gruppo Aeb, spiega che “il personale è motivato e l’entusiasmo non manca: c’è speranza, ci può essere anche crescita professionale e maggiore stabilità del lavoro”. Due le richieste: la prima è quella di gestire l’operazione con maggiore trasparenza, accompagnando anche i lavoratori in questo passaggio con più informazioni e coinvolgimento. E poi una garanzia: “Non solo pensare ai lavoratori, ma anche al servizio di prossimità che è sempre stato dato alla cittadinanza. I dipendenti del gruppo Aeb lavorano bene perché si sentono utili e parte di questo territorio. Non perdiamo questa caratteristica fondamentale”.