COPENAGHEN – Un passaggio alla Fase 2 considerato gestibile. La Danimarca, dopo aver abolito alcune delle restrizioni che erano state imposte nel tentativo di isolare il coronavirus, tira un sospiro di sollievo: i contagi non sono aumentati in modo spropositato.
Probabilmente è stato il primo Paese europeo a fare il passaggio a questa seconda fase, anche grazie al numero contenuto di casi positivi: meno di 500 complessivamente. Così il Governo ha deciso di riaprire le scuole a metà aprile, mentre i parrucchieri sono tornati al lavoro il 20.
“Il tasso di riproduzione di base del contagi – informa lo Statens Serum Institut, che sta monitorando e gestendo l’emergenza sanitaria – non ha subito alcuna impennata. Un lieve aumento, ma è rimasto sotto la soglia dell’1”.
Analisi che ha spinto la premier Mette Frederiksen ad annunciare che entro domenica prossima, 10 maggio, illustrerà il piano per le prossime riaperture verso la normalità.