SEREGNO – E’ stato uno dei seregnesi che più ha fatto per la città ma che, finora, non ha mai avuto il giusto riconoscimento che meritava. L’amministrazione comunale ora porre rimedio a questa grave mancanza: Giovanni Colli, l’uomo che ha donato tutta la sua proprietà facendo sorgere quello che a oggi è da tutti conosciuto come il “Don Orione”, sarà ricordato pubblicamente per sempre. A lui sarà intitolata l’area situata tra via Verdi e via delle Grigne. Non una qualunque: oggi adibita a parcheggio, è situata esattamente di fronte al “Don Orione” sull’altro lato della strada. La cerimonia di intitolazione è ancora tutta da organizzare, ma ormai la decisione è stata presa. Per compiere l’ultimo passo bisogna attendere soltanto una formalità: il via libera della Prefettura. Poi diventerà largo Giovanni Colli.
“La nostra iniziativa – spiega il sindaco Alberto Rossi – nasce da un momento di confronto e di condivisione con il “Don Orione”. Proprio la comunità orionina, in occasione delle celebrazioni per i primi settant’anni di attività dell’istituto, ha voluto lanciare questo stimolo per riconoscere pubblicamente il merito di Giovanni Colli. E’ lui che ha dato il via a questa storia straordinaria di solidarietà nei confronti dei più poveri. E, a tutt’oggi, il “Don Orione” continua a essere uno dei luoghi più cari ai seregnesi: ospita la residenza socio assistenziale, le persone con disabilità, da qualche anno è diventato anche la soluzione per dare vita al cosiddetto “Piano freddo” a beneficio dei senzatetto che durante l’inverno non hanno un riparo. In più, tra quelle mura, una lunga serie di attività, tutte encomiabili”.
Rossi non si è dimenticato della proposta. Preso dall’emergenza Coronavirus e dalla necessità di dare una veloce risposta ai problemi delle famiglie e delle imprese, ha accantonato per qualche mese il progetto. Quando la situazione sanitaria ha concesso un momento di tranquillità, ecco che tutto si è rimesso in moto per arrivare all’intitolazione.
Colli, nato a Seregno il 4 giugno 1862, era cresciuto in una famiglia dell’alta borghesia commerciale. Impegnato per il suo lavoro a girare per tutta l’Italia, era rimasto affascinato dalla figura del sacerdote piemontese don Luigi Orione, capace di avviare in diversi luoghi opere di accoglienza dei poveri e degli ammalati.
Don Orione aveva già contatti seregnesi: si trattava di Pasquale e Cornelia Pozzi, proprietari di una manifattura in città e benefattori del Piccolo Cottolengo di Milano. E’ molto probabile che proprio grazie alla famiglia Pozzi anche Colli abbia incontrato il sacerdote. Diventato ormai anziano, essendo senza figli, Colli aveva voluto redigere testamento lasciando i suoi beni all’Opera di don Orione per realizzare anche in città un’iniziativa caritatevole. Dal desiderio alla realtà è passato poco tempo: Colli è morto il 6 febbraio 1949, il 20 aprile del 1950 ha aperto ufficialmente i battenti l’istituto.
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Marzo 12, 2024