SEREGNO – Il Comune tende la mano: prima finisce sul cuore, poi sul portafogli. Arriva un arrivo davvero prezioso per le scuole dell’infanzia paritarie presenti sul territorio cittadino e, insieme, per centinaia di famiglie: malgrado l’emergenza Coronavirus, che ancora sta facendo sentire ovunque i suoi effetti, le rette mensili non subiranno alcun aumento. E, naturalmente, nessuna conseguenza anche sul piano occupazionale per il personale impiegato dalle strutture educative.
“In questa fase di ripresa verso una relativa normalità – afferma Federica Perelli, assessore all’Istruzione – ci sembrava necessario che non vi fossero aggravi economici per le famiglie, già duramente provate dal contesto. Ringraziamo le scuole per l’impegno che stanno profondendo in questa complicata ripartenza e confermiamo fattivamente il riconoscimento e l’apprezzamento per il ruolo sociale che queste scuole ricoprono all’interno della nostra città”.
Si tratta di una presenza tutt’altro che irrilevante: ben otto scuole d’infanzia paritarie (Maria Immacolata, Vignoli, Cabiati, Ronzoni, San Carlo, Sant’Ambrogio, Ottolina Silva e San Giuseppe) per una popolazione scolastica di ottocento bambini. Proprio per questo l’amministrazione comunale ha convocato la rappresentanza di questi istituti per far sì che potesse essere mantenuto l’impegno di applicare alle famiglie le rette già concordate nella convenzione stipulata nell’agosto 2019 (limiti massimi: 140 euro mensili per gli alunni residenti, 165 euro per i non residenti). Un impegno non da poco, considerando che già le scuole subiscono un significativo incremento di costi del personale a causa dei nuovi vincoli introdotti a livello governativo per l’emergenza Covid, dovendo gestire gruppi di bambini in numero più ridotto rispetto a quella che è sempre stata l’attività ordinaria.
Le scuole paritarie, consapevoli del loro ruolo e dell’importanza educativa, hanno deciso di fare la loro parte per dare continuità al loro servizio.
L’amministrazione comunale, andando oltre le belle parole, ancora una volta ha deciso a sua volta di impegnarsi concretamente per sostenerle: se già con la convenzione dello scorso anno erano stati messi sul tavolo 61mila euro in più (bloccando le rete per un intero biennio), viste la difficoltà di questo periodo sono stati stanziati ulteriori 150mila euro.
Non bisogna dimenticare che l’amministrazione comunale, sempre a seguito di un confronto con le otto scuole paritarie, era intervenuta anche per i mesi di chiusura dovuti al lockdown scongiurando la chiusura definitiva delle strutture penalizzate dal mancato versamento delle rette dovute dalle famiglie. Queste, in seguito all’accordo raggiunto, erano state ribassate del 72 per cento nel mese di marzo per le famiglie residenti (da 140 a 40 euro) e del 62,5 per cento per quelle non residenti (da 160 a 60 euro), mentre erano state addirittura azzerate per aprile e maggio.
Ora un nuovo contributo per rilanciare l’attività educativa sul territorio. A beneficio prima di tutto degli stessi bambini, ma anche dei genitori. In questo tempo di crisi la retta bloccata e la possibilità di affidare il figlio a strutture qualificate diventa anche un aiuto importante per poter svolgere al meglio l’attività lavorativa nonostante il periodo poco favorevole.