SEREGNO – Due sacerdoti positivi al Covid, dieci in totale i religiosi messi fuori gioco nella comunità pastorale “San Giovanni Paolo II”. Per le parrocchie di Seregno, all’improvviso, la necessità di dover ridurre o sopprimere le funzioni in programma. Il Coronavirus, che in città sta portando una nuova ondata di contagi, oltre ad aver colpito il mondo della scuola sta lasciando il segno anche in tutte le parrocchie. E, di colpo, i cittadini scoprono che quel virus che sta facendo litigare i politici, che spinge i politici a introdurre restrizioni, circola rapidamente anche tra le nostre case diffondendosi con estrema rapidità.
A creare difficoltà alla Comunità pastorale “San Giovanni Paolo II” è stato l’accertamento di due casi di positività: Monsignor Bruno Molinari e don Guido Gregorini. “Con loro – spiega in una nota la stessa Comunità pastorale con una nota, nell’ottica di essere il più possibile trasparente, non avendo nulla da nascondere, e di evitare la circolazione di notizie false – anche l’isolamento precauzionale per febbre e senza altri sintomi di un altro sacerdote, don Mauro Mascheroni. Da sabato sera le autorità sanitarie hanno disposto l’isolamento precauzionale per quei sacerdoti della Comunità pastorale che sono venuti in contatto stretto con i positivi: don Giuseppe Colombo, don Renato Mariani, Don Fabio Sgaria, don Leonardo Fumagalli, don Samuele Marelli), oltre che per due sacerdoti dell’Opera don Orione (don Graziano De Col e don Carlo) e per il diacono Emiliano Drago. Nessuna delle persone menzionate, a parte i due positivi, per ora registra sintomi”. Nella stessa nota si precisa che, fortunatamente, non sono invece in isolamento né Monsignor Luigi Schiatti né don Michele Somaschini.
Per la Comunità pastorale, e per la cattolicissima Seregno, di sicuro un brutto colpo. Impossibile, in queste condizioni, garantire la normale attività. E, ove possibile, di sicuro risulta rischioso. Per questo motivo nell’interesse di tutta la collettività si è pertanto deciso di sospendere con effetto immediato tutte le attività parrocchiali in presenza fino a nuova comunicazione. Tra le attività sospese anche tutti gli incontri di catechesi.
I due casi di Coronavirus e la quarantena di otto sacerdoti creano però anche notevoli complicazioni per quanto riguarda la celebrazione della Messa sul territorio cittadino. “Ci vediamo costretti a ridimensionare fortemente le Messe feriali – spiega la Comunità pastorale – che per questa settimana non sono celebrate nelle parrocchie del Lazzaretto e di San Carlo, oltre che nella chiesa di San Salvatore. Sospese anche la Messa in ospedale e ai Vignoli”. Conseguenze anche per quanto riguarda la parrocchia di Santa Valeria, una delle principali della città per quanto riguarda il numero di residenti e uno dei simboli della religiosità in Brianza: garantita soltanto la celebrazione della Messa del mattino, mentre sarà sospesa quella del pomeriggio finché non si potrà disporre di un numero maggiore di sacerdoti.