MILANO – La sua candidatura è sempre stata data per scontata, ma lui ha sempre preso tempo. Alla fine, nel giorno di Sant’Ambrogio, che per Milano ha un significato del tutto particolare, Beppe Sala ha rotto gli indugi e ha annunciato che si ricandida per guidare la città per altri cinque anni. “Alla fine di questa lunga riflessione – spiega Sala sui social network – ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco di Milano. In più riprese ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro e di avere le energie fisiche e mentali indispensabili per impegnarmi per un altro quinquennio Ora sento che posso farlo, anzi sento che voglio farlo”.
Il sindaco nel video sui social in cui ha annunciato la propria ricandidatura ha spiegato che è “fiero di avere potuto guidare Milano in un periodo così particolare, estremamente glorioso per i primi quattro anni e difficilissimo per l’ultimo. E dando per scontato che non tutti daranno d’accordo sono fiero di quello che ho fatto, ci sono le opinioni e ci sono i fatti: un fatto è che Milano ha vissuto una fase di straordinaria crescita e si è imposta all’attenzione del mondo per la sua attrattività”.
“Un fatto è- ha aggiunto – che questo sviluppo è stato coniugato con un poderoso intervento sul welfare e per noi la crescita è sempre stata associata alla solidarietà. Un fatto è che la città si sta trasformando dal punto di vista urbanistico, ambientale, della mobilità, nella direzione del cambiamento intrapreso dalle grandi città del mondo. Ponendo attenzione ai singoli quartieri, e in particolare a quelli periferici, senza promesse mirabolanti ma con un impegno al miglioramento che non è mai venuto a mancare. Un fatto è che per la prima volta nella sua storia Milano ospiterà le Olimpiadi, e così via. Sempre nel solco di apertura e internazionalità”.
Poi è arrivato il Covid “che ha messo in discussione molto, non tutto ma molto. Non tutto – ha concluso – perché i valori fondanti di questa meravigliosa città dalla cultura universitaria, alla creatività, dall’imprenditoria all’impegno civico della cittadinanza non spariranno anzi costituiranno la miscela per ripartire”.