SEREGNO – Quaranta giorni di attesa, cinque tentativi andati a vuoto. La campagna per la vaccinazione antinfluenzale in città, però, riserva altre brutte sorprese: molti dei medici che hanno aderito all’iniziativa sono rimasti senza dosi. Molti pazienti dovranno aspettare incrociando le dita: perché certezze, a questo punto, non si sono più per nessuno.
“Purtroppo questa settimana – commenta sconsolato il sindaco Alberto Rossi – la sala “Monsignor Gandini” è stata occupata soltanto da due medici per le vaccinazioni, mentre gli altri, diversamente da quanto in programma, non hanno potuto proseguire, avendo terminato le dosi. Non posso che esprimere il mio rammarico e la mia rabbia per l’ennesimo stop alla campagna regionale di vaccinazioni antinfluenzali”.
Il sindaco si rifiuta di sparare a zero sulla Regione Lombardia. Non l’ha fatto quando l’iniziativa stentata a decollare, non lo fa nemmeno ora di fronte a questo brusco stop. Di certo è un imprevisto che dà tremendamente fastidio.
Il Comune, del resto, aveva fatto la sua parte organizzando le cose per bene: aveva messo a disposizione la sala “Monsignor Gandini” (per i dottori Ballabio, Bargossi, Camesasca, Creta, Frattini, Grassi, Pasini, Roveda e Sabato), comoda da raggiungere per tutti, mentre la Asst Vimercate aveva individuato spazi per le vaccinazioni all’interno dell’ospedale “Trabattoni” (per i dottori Beretta, Cajani, Capelli, Crippa, Mambretti e Vajra). Gli altri medici, invece, avevano scelto di vaccinare i loro assistiti direttamente nell’ambulatorio.
Malgrado tutto fosse ben definito e organizzato, però, non era andato tutto liscio. A partire dalla data di inizio della campagna antinfluenzale. Secondo le intenzioni la partenza in città era prevista per il 16 ottobre, ma a quell’epoca delle dosi non si era vista nemmeno l’ombra. Il Comune e l’Asst Vimercate, pertanto, avevano dovuto rinviare periodicamente l’iniziativa aggiornando il calendario delle prenotazioni. Una, due, tre… addirittura cinque volte visto che bisognava fare continuamente i conti con le difficoltà di approvvigionamento e, nonostante tutti i solleciti, non si riusciva ad avere le dosi vaccinali. Tant’è che lo stesso sindaco aveva spiegato pubblicamente la situazione: “Il medico che ne ha ottenute di più ne ha 80 a fronte di una necessità di circa 1.700. Bisognerà attendere ancora”.
Il momento giusto, dopo che molti altri Comuni erano già all’opera da giorni, è arrivato nell’ultima settimana di novembre. Martedì 24, finalmente, i medici hanno potuto alternarsi negli spazi che erano stati loro concessi per la vaccinazione che, in tempi di emergenza Covid, riveste un’importanza particolare.
Dopo due settimane, tuttavia, ecco lo stop inaspettato. “Mancano i vaccini – commenta Rossi -. Mi risulta infatti che la maggioranza dei medici non è riuscita ad ottenere dosi a sufficienza per tutti i pazienti destinati ad essere vaccinati con questa seconda fornitura, che sono prevalentemente gli over 65. Al momento, in attesa del terzo lotto di forniture, destinato ai bambini piccoli e alle persone tra i 60 e i 64 anni, non sappiamo se e quando arriveranno le dosi mancanti del secondo lotto. Pare che sia anche molto difficile trovare vaccini presso le strutture private e quasi impossibile nelle farmacie”.