SEREGNO – “Il sindaco Alberto Rossi faccia chiarezza su tutta l’operazione Aeb-A2A. Ora più che mai. Ora che è intervenuta anche la Procura della Repubblica pretendiamo la massima trasparenza. Lo deve a noi, ma lo deve soprattutto a tutta la collettività”. Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, torna sull’aggregazione industriale che ha già fatto a lungo discutere per diversi mesi. “Nel frattempo – spiega – la storia si è arricchita di un nuovo capitolo. Ovvero i controlli effettuati dalla Guardia di Finanza nella sede di Aeb per acquisire documentazione sull’operazione. Pare sia andata anche in municipio. Purtroppo il dubitativo in questo caso è d’obbligo, perché l’amministrazione comunale non dice nulla. Eppure se la Guardia di Finanza si muove su mandato della Procura, qualcosa di poco chiaro c’è. Questa amministrazione non dice nulla. Nemmeno a noi che, sebbene consiglieri di opposizione, all’interno del gruppo Aeb siamo nella quota seregnese, quindi a tutti gli effetti soci di maggioranza. Devo rilevare che anche questi ultimi fatti sono coerenti con quanto fatto finora dal sindaco: un’operazione condotta senza trasparenza, senza fornirci la documentazione di cui avevamo bisogno per esercitare il nostro ruolo di consiglieri comunali”.
La Lega, in attesa che dal municipio esca qualche comunicazione e che la Procura faccia il suo lavoro, tira le prime somme: l’aggregazione tra Aeb e A2A è da bocciare sia nel metodo sia nei contenuti.
“Anche a questo proposito – aggiunte Stefano Casiraghi, consigliere comunale della Lega – abbiamo molto da ridire. Noi non siamo contrari allo sviluppo industriale come invece cerca di far credere il centrosinistra. Ricordo che abbiamo pubblicamente dichiarato quanto era importante una operazione, indicando anche le condizioni. Però ci sono tanti aspetti in questa vicenda che non ci piacciono e che non sono stati evidenziati. Per esempio anche tutto questo che è stato indicato come valorizzazione industriale. A noi vengono conferiti 150 milioni di asset, tra pali della luce e Pdr nella bergamasca. Però dobbiamo aggiungere che sono in montagna e, pertanto, molto costosi. Di certo di qualità e di interesse decisamente inferiore ai nostri che si trovano in una zona urbanizzata. Sottolineature, ma che fanno la differenza”.
Ora il gruppo consiliare della Lega spera che a chiarire i contorni della vicenda, almeno dal punto di vista della legittimità dell’operazione, ci pensi la magistratura. “Resta la nostra bocciatura – conclude Trezzi – sulla convenienza e sul metodo aberrante della Giunta comunale di portare avanti una trattativa così importante. E’ andata da A2A con le braghe calate invece di far capire quanto è importante la nostra azienda. La conclusione è stata inevitabile: ha ottenuto molto meno di quanto avremmo meritato. Ci hanno lasciato le briciole. A noi, visto che è stato svenduto un patrimonio di tutti i seregnesi, non sta assolutamente bene”