MONZA – E’ sempre stata a supporto delle istituzioni per migliorare la vivibilità – soprattutto la mobilità – sul territorio. E’ sempre stata un pungolo per evitare inutili allungamenti dei tempi e lungaggini burocratiche. L’associazione HqMonza, anche stavolta, richiama tutti al dovere per quanto riguarda i lavori di prolungamento della metropolitana fino a Monza.
“Presi come siamo da discussioni pur molto serie su rosso, arancione e giallo – scrive l’associazione in una nota – qui ci stiamo dimenticando totalmente del lilla. Sul prolungamento della M5 sino al nord di Monza, i sindaci di Milano e Monza si confermano ciclicamente ottimisti, ma proprio nessuno – nemmeno loro – ha un’idea concreta dei tempi di realizzazione. Manca un cronoprogramma pubblico, con impegni chiari e scadenze precise. I cittadini come noi sono fermi alla promessa di completare il progetto definitivo entro il dicembre 2019: è già passato più di un anno, promessa non mantenuta. Al solito”.
HqMonza ha provato a fare le sua parte per districarsi in questo iter: “Esiste in realtà un “cronoprogramma fantasma” – spiega l’associazione – del quale si parla, in via informale e con morbida elasticità, tra gli uffici pubblici coinvolti, che sono tanti. E non è per niente confortante. Le voci raccolte a oggi in ambienti tecnici dicono che il progetto definitivo sarà pronto, forse, a luglio 2021. Poi ci vorranno almeno otto mesi per la procedura di approvazione, un meccanismo burocratico molto lento perché, nonostante le promesse, questa opera non è tra quelle classificate come urgenti. Arriveremo così al marzo 2022, quando dovrebbe essere lanciata la gara d’appalto europea. Ricorsi e contestazioni a parte, chi avrà l’incarico avrà bisogno di mesi per stendere il complicato progetto esecutivo finale, poi potrà iniziare i lavori. Ricordiamo che solo per le gallerie grezze 20 metri sottoterra, le “talpe” avranno bisogno di almeno 5 anni di tempo (e questo è certo)”.
“C’è amarezza per le solite lungaggini – afferma Isabella Tavazzi, portavoce di HqMonza – ma soprattutto c’è preoccupazione perché a questo punto ogni piccolo intoppo rischia di far saltare qualche rata dei 900 milioni del finanziamento statale che ha, quello sì, scadenze precise fissate a bilancio. Approposito: ricordate l’impegno annunciato per realizzare il prolungamento della M5 in tempo per le Olimpiadi Invernali 2026? Ebbene, scordiamocelo”.