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Treviglio (Bg) – A casa in malattia, fatta pedinare e licenziata: il giudice la reintegra

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 02 Feb 2021   Posted by Gualfrido Galimberti


TREVIGLIO – Per 18 giorni era stata pedinata da un investigatore privato, ingaggiato dalla società per cui lavorava e che alla fine l’aveva licenziata, ma il giudice del lavoro di Bergamo ha disposto il reintegro della donna, una cinquantenne di Antegnate (Bergamo), al suo lavoro alla ‘Sinergia’ di Treviglio (Bergamo), società che fornisce servizi di back office alle banche del credito cooperativo (e che ora ha cambiato proprietà).

La donna aveva subito quattro interventi al braccio e l’applicazione di una protesi interna. A un certo punto si è vista recapitare una lettera di richiamo dall’azienda, dove c’era scritto che, grazie al lavoro dello 007, avevano appurato che lei “utilizzava la mano operata con assoluta naturalezza e senza alcuna apparente limitazione. Ha guidato l’auto per brevi tragitti, ha spinto il carrello, ha trasportato pesi, compresa una confezione di sei bottiglie d’acqua da un litro”. Quando ha appreso di essere stata pedinata, la donna si è rivolta al sindacato Uilca per chiedere assistenza.

“E’ vero che negli ultimi due anni ho fatto 145 giorni di assenza per malattia, ma mi sono separata dal marito, mi è morta la mamma, mi hanno scoperto delle cellule tumorali per le quali mi sto tuttora curando e ho subito le quattro operazioni al braccio – spiega la donna -. Tutto giustificato dalla documentazione medica che ho presentato all’azienda”. La donna, con il supporto della Uilca, ha impugnato il licenziamento. E il giudice del lavoro le ha dato ragione, in primo grado e in Appello.

Dall’azienda, che recentemente è passata sotto Iccrea, spiegano: “Dobbiamo ancora valutare l’esito di quest’ultima ordinanza. La persona era già reintegrata al lavoro fin dal primo pronunciamento. Decideremo più avanti se andare avanti o meno: al momento ogni valutazione è prematura”. (Ansa).

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