BIASSONO – Poca concretezza. Solto tanti proclami e, soprattutto, accompagnati da qualche “selfie”. E’ l’accusa che il gruppo di Biassono Civica rivolte al sindaco Luciano Casiraghi e alla sua squadra di maggioranza, tirando quasi un po’ le somme a questi cinque anni di amministrazione che volgono ormai al termine.
“Coi selfie da postare su Facebook – affermano dai banchi dell’opposizione – i nostri amministratori sono un portento. In posa come manco Salvini riesce a fare, un sorriso smagliante stampato sulla bocca e immortalati come piccoli divi di strapaese il nostro sindaco borgomastro, il suo immancabile assessore e, più o meno imbarazzato, il malcapitato commerciante a fare da sfondo. Foto da pandemia, per dire che loro ci sono, pronti come nessuno a dare una mano a chi fa fatica a sbarcare il lunario quando le cose si mettono male”.
Dalle parole ai fatti, però, spesso ci può essere una grande differenza: ed è l’accusa che i consiglieri rivolgono all’amministrazione comunale, ritenendola tutt’altro che vicina ai commercianti locali malgrado i ripetuti appelli rivolti alla cittadinanza, in epoca di pandemia, finalizzati a dare un sostegno all’economia del territorio.
L’ultima critica riguarda l’approvazione del bilancio, portato in Consiglio comunale nei giorni scorsi. All’ordine del giorno le tariffe Imu (Imposta municipale unica) e l’addizionale comunale sull’Irpef. Provvedimenti che vanno a toccare direttamente il conto in banca dei cittadini e degli imprenditori.
“Un’occasione – spiegano gli esponenti di Biassono Civica – per dare un piccolo segnale a chi da un anno è in zona rossa, arancione o gialle e, comunque, di incassi a causa dell’emergenza Covid ne ha fatti davvero pochini. Invece nulla. L’Imu per i commercianti, invece, resta al 10,2 per mille, al pari di una seconda casa”.
Miglioramenti sono stati invece apportati all’addizionale Irpef, scontentando però il gruppo di minoranza: “Si tratta di un ritocchino al ribasso, che va a beneficio di tutti per non scontentare nessuno. Per dare una misura di questo provvedimento i numeri valgono più di mille parole: chi ha un reddito di 15mila euro all’anno, risparmierà 11 euro. Chi ne incassa 55mila, insomma con uno stipendio che è tutt’altro che da fame, avrà uno sconto di 17 euro. Nel portafogli dei cittadini non cambierà nulla, ma è più che sufficiente per fare altri selfie”.