SEREGNO – “Dare un nome a un luogo vuol dire creare una nuova identità: è stato bello oggi, davanti ai suoi nipoti, riconoscere questo tributo e mostrare così la gratitudine di Seregno nei confronti di questa persona, esempio di generosità che ha consentito alla nostra città di avere una realtà come il Don Orione, straordinaria esperienza di opera sociale che fa del bene a chi più ne ha bisogno”. Tanta soddisfazione anche per il sindaco Alberto Rossi dopo la piccola cerimonia che si è svolta nella mattinata di domenica. L’amministrazione comunale, infatti, ha deciso di denominare “largo Giovanni Colli” il piazzale situato davanti alla chiesa del Don Orione.
Nome e luogo, insieme, tutt’altro che casuali. Giovanni Colli, infatti, è stato colui che ha dato il via alla nascita di questo grande centro che giganteggia in tutta la Lombardia per la sua grande opera di solidarietà.
Colli, nato a Seregno il 4 giugno 1862, era cresciuto in una famiglia dell’alta borghesia commerciale. Impegnato per il suo lavoro a girare per tutta l’Italia, era rimasto affascinato dalla figura del sacerdote piemontese don Luigi Orione, capace di avviare in diversi luoghi opere di accoglienza dei poveri e degli ammalati. Don Orione aveva già contatti seregnesi: si trattava di Pasquale e Cornelia Pozzi, proprietari di una manifattura in città e benefattori del Piccolo Cottolengo di Milano. E’ molto probabile che proprio grazie alla famiglia Pozzi anche Colli abbia incontrato il sacerdote. Diventato ormai anziano, essendo senza figli, Colli aveva voluto redigere testamento lasciando i suoi beni all’Opera di don Orione per realizzare anche in città un’iniziativa caritatevole. Dal desiderio alla realtà era passato poco tempo: il 6 febbraio 1949 la morte di Colli, il 20 aprile del 1950 l’apertura ufficiale dell’istituto.
Proprio in occasione del settantesimo di attività la comunità orionina aveva chiesto al sindaco l’intitolazione del piazzale. Il primo cittadino aveva accolto la richiesta di buon grado e con entusiasmo, dando il via all’iter ufficiale con la Prefettura. Ora la città ha finalmente potuto dare il giusto riconoscimento a uno dei suoi cittadini più importanti.