MILANO – Comunque la si voglia vedere, rispetto alla situazione nazionale il bollettino Covid presenta una differenza innegabile. Anzi, due: il tasso di positività in calo e una situazione negli ospedali decisamente più sostenibile.
Partiamo proprio da qui. Dalla terapia intensiva, in particolare, con i pazienti che restano 35 anche quest’oggi: il dato da venerdì non è cambiato. Pochi? Tanti? Ognuno è libero di vederla come vuole: Agenas, l’Agenzia nazionale dei servizi sanitari ci dice che il tasso di occupazione è inferiore a quello nazionale.
Qualcosina cambia, invece, nei reparti ordinari: qui oggi arriviamo a 276 pazienti ricoverati con sintomi. Dopo il +11 di ieri, ecco un +17. Rispetto alla terapia intensiva, in questo caso la Lombardia è nella media nazionale, inferiore al 5 per cento di occupazione. Il Governo ha messo come limite quello del 15 per cento: siamo ben lontani e per noi tanto basta per essere – al momento – tranquilli. Ma se avete intenzione di preoccuparvi, liberi di farlo.
Le vittime, invece, per quanto non facciano parte dei parametri (ma sono sempre dolore e lutto per qualche famiglia) sono una costante: anche quest’oggi soltanto una. Quindi sale a 33.838 il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia.
I nuovi positivi, infine, sono 637. In base al numero dei tamponi processati (36.111) si ricava un tasso di positività pari all’1,7 per cento (sabato era al 2,2 per cento). La media nazionale oggi è del 2,8 per cento. Un po’ su, un po’ giù, siamo da qualche giorno attorno al 2 per cento. Oggi Sondrio comunica il dato più basso della regione (4 nuovi casi), Milano quello più alto (192), seguita da Varese (123).