CERIANO LAGHETTO – Per loro non c’è festività che tenga: anche il giorno di Ferragosto i dipendenti della Gianetti Ruote si sono dati appuntamento davanti all’azienda per allestire il solito presidio e manifestare il loro pacifico disappunto dopo avere appreso del licenziamento di massa. “Oggi siamo in pochi – afferma Massimo Venturini, Rsu della Uilm, allargando le braccia quasi a volersi giustificare -. Di solito siamo più numerosi, ma con la giornata di Ferragosto e gli inevitabili impegni familiari di qualche collega, il numero questa volta è più ridotto”.
Erano comunque una quarantina le persone presenti ieri mattina davanti ai cancelli dell’azienda. Più forti della festività e del caldo record, dandosi un po’ spontaneamente il cambio anche sotto ai gazebo per trovare un minimo di ombra, erano lì ancora una volta per cercare di difendere la loro dignità.
“E’ dal 3 luglio – racconta Venturini – che veniamo qui ogni giorno. Da quanto abbiamo ricevuto quella lettera di licenziamento collettivo. Siamo qui tenere sempre i fari accesi su questa vicenda, perché nessuno si dimentichi di noi e di tutte quelle situazioni simili alla nostra”. Nel gruppetto che si è formato attorno a lui, mentre racconta come stanno vivendo questa situazione, tanti cenni di assenso. I dipendenti della Gianetti Ruote sono tutti uniti in questa battaglia. Sono più determinati che mai, sanno di avere partner importanti al loro fianco, visto che il loro licenziamento ha riunito tutte le forze politiche, a ogni livello istituzionale, intenzionate a sostenere questi lavoratori fino in fondo.
“Proprio il 17 agosto – spiegano le Rsu – c’è una tappa fondamentale: il tribunale deve pronunciarsi sulla procedura di licenziamento e sui finanziamenti ricevuti dalla proprietà. Naturalmente, ringraziando tutti coloro che sono dalla nostra parte, ci stiamo muovendo su più tavoli. Dobbiamo riconoscere che anche il Governo si è mosso in modo concreto per cercare di trovare una soluzione. Il Governo si è anche offerto di fare da “garante”, andando a ricoprire eventuali perdite che dovesse subire per i primi due anni un nuovo acquirente. La proprietà si dichiara disposta a cedere l’attività, ma dice che vuole avere davanti un investitore serio. Vediamo un po’ come va a finire”.
Gli stessi dipendenti, naturalmente, non sono qui con le mani in mano pretendendo che arrivi un aiuto dall’alto. Qualcuno ha cercato di darsi da fare per trovare un altro posto di lavoro. Non è però il momento migliore: tra l’estate e, soprattutto, l’emergenza Covid, finora hanno trovato soltanto tante dichiarazioni di solidarietà ma nessun contratto concreto. Difficile, insomma, pensare di risolvere il problema considerando la possibilità di altre collocazioni.
Tra i gesti compiuti a sostegno di questi lavoratori, c’è anche l’iniziativa del senatore Gianmarco Corbetta, che il giorno di Ferragosto si è recato anche lui davanti all’azienda per fare sentire tutta la sua vicinanza umana, ancora prima che politica e amministrativa. Già, a fari spenti, si era mosso a livello istituzionale per aiutare i dipendenti della Gianetti Ruote. “Parlando con loro – commenta Corbetta – si capisce l’attaccamento e il senso di orgoglio per il lavoro che svolgevano, in nome di una azienda storica. L’attuale proprietà ha chiuso la fabbrica all’improvviso agli inizi di luglio, senza un minimo di rispetto per queste persone. Un giudice si pronuncerà nei prossimi giorni sull’accaduto. Il Governo ha aperto un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte. Il delegato sindacale con cui ho parlato, presente al tavolo governativo, mi ha espresso un sincero apprezzamento per la nostra viceministro Alessandra Todde che si sta battendo con testa e cuore per la loro causa. È importante far sentire a queste persone tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.