MONZA – Lui alle partenze è abituato. Quando vede si accende la luce verde del semaforo, con coraggio e lucidità cerca subito di andare a più non posso. Antonio Giovinazzi, pilota della scuderia Team Alfa Romeo Racing Orlen, nonché unico italiano in pista nel mondiale di Formula Uno, chiede a tutti di dimostrare le stesse doti per far sì che anche il mondo dello sport in generale riparta al meglio delle sue possibilità.
Un appello lanciato in un contesto davvero particolare: Giovinazzi è infatti intervenuto al Meeting di Rimini, per discutere sul tema “Il coraggio della sfida”. Con lui presenti anche il campione di nuoto Gregorio Paltrinieri, il calciatore Matteo Pessina (vittorioso agli Europei di Calcio con la Nazionale) e il Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, la donna che ha vinto di più nella storia dello sport italiano.
Giovinazzi, in particolare, ha chiesto di poter disputare il Gran Premio d’Italia di Formula Uno a Monza in presenza di pubblico: “Non avere tifosi in pista – ha dichiarato – è davvero strano. E vivere il Gp di Monza senza tifo è difficilissimo. Questo momento fi fa capire chi e cosa sia importante. Spero che finisca presto e che si possa avere già a Monza almeno il 50 per cento delle persone in tribuna, perché senza il supporto del tifoso non abbiamo quell’adrenalina in più che ti fa fare quello step successivo”.
Ed è proprio il punto su cui Giovinazzi si è focalizzato di più nel suo intervento: il tifoso è ciò che permette di spingersi fino al limite. “Il talento non basta – ha concluso -. Se si arriva a certi livelli, vuol dire che il talento l’abbiamo tutti. Arrivare al limite lavorando sodo è quello che fa la differenza”. Meglio se con le tribune piene e con i tifosi che incitano a dare il massimo e pronti ad applaudire i campioni.