SEREGNO – Il gran caldo della settimana di Ferragosto è ormai superato, ma l’atmosfera in città è ancora piuttosto surriscaldata dal punto di vista politico. Al centro dell’attenzione la piscina alla Porada e la scelta dell’amministrazione comunale di riqualificarla con un operatore privato (la società InSport) attraverso una operazione di project financing.
“Questo intervento – spiegano il sindaco Alberto Rossi e Giuseppe Borgonovo (assessore ai Lavori pubblici) – rappresenta anche l’occasione per ribadire la convinzione che il progetto di gestione avviato con InSport sia, per il nostro Centro Natatorio, una straordinaria opportunità di rilancio. La struttura è storia e patrimonio della nostra città. Ma da troppi anni non sono stati messi in atto né interventi di riqualificazione strutturale, né di revisione dei modelli organizzativi, né di introduzione di servizi innovativi in grado di interessare un’utenza più ampia. Il risultato con cui ci siamo confrontati e che abbiamo ricevuto da chi ha amministrato in precedenza e che oggi fa solo illazioni è una struttura che ogni anno opera con perdite di centinaia di migliaia di euro. Con un intervento assolutamente coraggioso stiamo lavorando per riportare al passo con i tempi il centro e la sua gestione”.
Sindaco e assessore, insomma, non accettano lezioni da parte della lista civica “Noi x Seregno”, di Forza Italia e della Lega che, nei giorni scorsi, avevano chiesto tre garanzie sull’intera operazione: economiche, tutela dei dipendenti finora in servizio, prezzi calmierati per le società sportive che svolgono la loro attività alla piscina di Seregno.
“E’ prevista la clausola sociale – affermano sindaco e assessore – con cui il concessionario si impegna ad assorbire nel proprio organico il personale alle dipendenze del gestore uscente. Immaginiamo che vi possano essere delle fatiche nella transizione, ma siamo convinti che il nuovo gestore saprà valorizzare nel modo giusto le persone che collaborano alla gestione dell’impianto”.
“Circa la verifica delle fidejussioni – concludono Rossi e Borgonovo -, non occorre che il sindaco si inventi procedure strane per andare a caccia di non si capisce bene che cosa. Le modalità di verifica sono espressamente normate ed affidate alla professionalità dei funzionari. Quindi, sotto questo aspetto, è sufficiente applicare correttamente le normative esistenti”.