SEREGNO – Soddisfazione alle stelle, ma la battaglia per lui non è ancora finita: Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”, l’artefice dei ricorsi che hanno bloccato l’aggregazione industriale tra Aeb e A2A, considera ancora incompiuto il suo lavoro. Attende ancora due iniziative: le dimissioni del sindaco Alberto Rossi e di tutti coloro che lo hanno appoggiato in questa iniziativa, ma si augura anche che la Corte dei Conti intervenga con decisione per chiedere un risarcimento danni.
“La sentenza emessa dal Consiglio di Stato – afferma Mariani – segna la degna conclusione di una dura battaglia condotta in difesa del diritto e nell’esclusivo interesse della collettività della città di Seregno. Questo epilogo fa emergere in maniera vistosa la palese illegittimità di una operazione su beni della Pubblica Amministrazione più volte denunciata e pervicacemente portata avanti da numerosi rappresentati delle istituzioni locali di livello dirigenziale ed elettivo, come sindaci e consiglieri comunali, di concerto con una società quotata in Borsa. L’assoluta gravità dei comportamenti e delle scelte poste in essere mette in luce oggi posizioni compromesse sotto il profilo politico e giuridico, che esigono quanto meno immediate dimissioni dalle cariche pubbliche ricoperte. Voglio auspicare che i protagonisti in negativo di questa storia, il sindaco e i suoi amici trovino la consapevolezza e abbiano la decenza di fare un passo indietro, dimettendosi, atto che finalmente andrebbe nella direzione della chiarezza e del rispetto della cosa pubblica e dei cittadini”.
“Ora – conclude Mariani – resto in attesa che tutti gli aspetti amministrativi, civilistici e penali siano attentamente valutati dalla Corte dei Conti e dalla Procura della Repubblica, per mettere la parola fine a questa vicenda”.
Sulla sua lunghezza d’onda anche Rosario Mancino e Samantha Baldo, rispettivamente presidente provinciale e presidente del circolo cittadino di Fratelli d’Italia. “Intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione nei confronti dell’inesperienza dell’attuale amministrazione comunale – commentano con una nota -. È inammissibile, infatti, che la Giunta del PD abbia portato avanti una operazione societaria così complessa senza vagliare attentamente i limiti che lo strumento utilizzato presentava”.
L’attenzione dei due esponenti di Fratelli d’Italia, in particolare, è rivolta alla procedura utilizzata per portare a termine il processo di aggregazione: “Scegliere di bypassare la disciplina appalti, che prevede che la scelta del socio privato avvenga con procedure di evidenza pubblica, risulta molto grave quando in gioco c’è la gestione di un servizio di interesse pubblico di fondamentale rilevanza. A questo punto ci chiediamo: chi pagherà il danno erariale? Tutte le spese sostenute per le varie consulenze, chi le pagherà? Auspichiamo che chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità e che non siano i cittadini seregnesi a dover pagare per l’incompetenza di qualcuno”.