SEREGNO – Loredana Bracchitta, presidente del gruppo Aeb, indagata con altri per “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, per “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”. E’ una notizia che pesa come un macigno quella che investe di nuovo il gruppo Aeb e getta ancora dubbi sull’aggregazione industriale con il gruppo A2A. Giova peraltro ricordare che vale la presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado del giudizio, ma è non si può non notare come la Procura della Repubblica abbia deciso di accendere i fari sull’operazione a lungo contestata dall’opposizione consiliare.
A rivelare la notizia è addirittura A2A, partner individuato per realizzare l’operazione nel tentativo di dare un futuro duraturo all’azienda seregnese. Proprio A2A, nella relazione finanziaria semestrale, dedica una sezione a ciò che definisce (a pag. 132) come “Aggiornamento delle principali vertenze giudiziarie e fiscali in corso”. Tra queste anche una parte espressamente dedicata ad Aeb. Testualmente:
Procura di Monza Procedimento penale n. 1931/2021 R.G.N.R.
In data 5 luglio 2021 si sono presentati presso la sede di AEB S.p.A. in Seregno ufficiali ed agenti della Guardia di Finanza della Compagnia di Seregno in esecuzione di decreti di “perquisizione personale e locale” e “richiesta di consegna – decreto di perquisizione locale”. Il procedimento, che nella fase iniziale era contro ignoti, nasce da due esposti presentati in Procura in data 25 novembre 2019 ed in data 10 febbraio 2020 da Tiziano Mariani, Consigliere Comunale del Comune di Seregno che ha notificato anche ricorso al TAR nei termini sopra riferiti. Il “decreto di perquisizione personale e locale” noto riguarda il Presidente del Consiglio di Amministrazione di AEB S.p.A. e vale anche quale “informazione di garanzia” ai sensi dell’art. 369 c.p.p. alla persona sottoposta alle indagini. In base a tale decreto il Presidente di AEB risulta indagato, in concorso con altri (art. 110 c.p.), non citati, per i reati di cui all’art. 353 bis c.p. (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), 319 c.p. (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio), 321 c.p. (pene per il corruttore), commessi tra “il mese di ottobre 2019 e in permanenza attuale”. Contestualmente è stata notificata ad AEB “richiesta di consegna e decreto di perquisizione locale” con la quale la Procura di Monza ha disposto l’acquisizione di documentazione riguardante l’operazione.
Delle visite della Guardia di Finanza nella sede di Aeb già si sapeva e ne avevamo dato notizia. Il consigliere comunale Mariani (“Noi x Seregno”), a più riprese aveva auspicato un’indagine della magistratura, nell’interesse della collettività, anche per sgomberare eventualmente il terreno da equivoci e per dire che è tutto perfettamente in ordine. Ora staremo a vedere quali saranno gli sviluppi.
La notizia arriva a tre settimane di distanza dal pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha respinto i ricorsi presentati da Aeb, confermando le sentenze del Tar Lombardia che mettono in risalto sostanzialmente due punti: la mancata consegna della “due diligence” a Mariani, che in tal modo non ha potuto esercitare in modo adeguato e consapevole il suo ruolo di consigliere comunale; l’operazione doveva essere gestita con una gara a evidenza pubblica.