SEREGNO – Una notizia arrivata come un terremoto. A Seregno è sulla bocca di tutti la notizia della presidente di Aeb, Loredana Bracchitta, indagata dalla Procura della Repubblica relativamente all’aggregazione industriale con A2A. Accuse pesanti: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, ma anche corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Indagini in corso, le responsabilità sono ancora tutte da accertare. Tanto è bastato però, per riportare i seregnesi indietro di qualche anno, quando si sventolava il termine legalità dopo la caduta dell’amministrazione guidata dal sindaco Edoardo Mazza. Parlare di Aeb, da queste parti, è come parlare del Comune. Anzi, i cittadini molto probabilmente per mille motivi legati alla quotidianità o per servizi erogati, hanno addirittura più rapporti con l’azienda che con la municipalità. Senza dimenticare che Aeb, fatta crescere da chi l’ha guidata negli anni, per Seregno è diventata un vero e proprio tesoro che vale centinaia di milioni di euro.
Più della presidente, però, molti sono interessati a conoscere l’identità di altri eventuali responsabili. La parte dedicata ad Aeb nella relazione finanziaria semestrale di A2A, infatti, ha aperto la caccia all’uomo: si fa cenno infatti alla presidente indagata “con altri”. Chi sono questi altri, è tutto da capire. Forse anche per la stessa Procura della Repubblica che sta cercando di fare chiarezza in un’operazione tutt’altro che semplice.
Nella giornata di ieri, a lungo, è circolata la voce del sindaco Alberto Rossi inserito tra gli indagati. Notizia subito smentita dal municipio: nessuna persona del Comune, né i politici né i dipendenti, ha ricevuto l’avviso di garanzia. Lo stesso Rossi, da noi interpellato all’inizio del mese di luglio, quando si era parlato della perquisizione della Guardia di Finanza, aveva negato di aver ricevuto visite dei militari a casa. “Ho sentito le voci più bizzarre – aveva commentato – ma da me non sono venuti. Lo smentisco categoricamente”.
La Guardia di Finanza, però, oltre a essere andata a bussare alla porta della presidente, in precedenza era già stata sia in municipio sia nella sede della stessa Aeb per acquisire documentazione utile ad accertare la corretta gestione di tutta l’operazione. Tutto top secret: sia il Comune sia Aeb si erano limitati a confermare l’accaduto raccontando di essersi messi a disposizione dei militari collaborando alla consegna dei documenti richiesti.
Prima ancora della giustizia, però, arriva l’esito di un primo processo. Quello politico. A fare sentire la sua voce è Tiziano Mariani (leader della lista civica “Noi x Seregno”), l’uomo che ha cercato di contrastare tutta l’operazione societaria, facendo valere le sue ragioni nelle aule dei tribunali, rivolgendosi sia alla giustizia amministrativa sia a quella penale. “Posto che per ciascuna persona debba essere riconosciuta la presunzione di innocenza sino ad eventuale condanna – commenta Mariani -, rilevo però il sussistere di una situazione quanto meno inopportuna nel proseguire a ricoprire la carica, soprattutto alla luce della “permanenza attuale” degli illeciti rilevati. Ritengo pertanto doveroso che la Presidente di Aeb spa, e tutti coloro che sarebbero a loro volta indagati in concorso seppur non citati, rimettano immediatamente il mandato. Rilevo altresì il grave pregiudizio politico incombente sull’amministrazione comunale di Seregno, in particolare sul sindaco, che invito a sua volta a trarre le opportune conseguenze, avendo lavorato giorno e notte per questa operazione, rassegnando le proprie dimissioni a tutela della città e per rispetto alla cittadinanza”.
Della stessa opinione Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega: “Nell’ultimo Consiglio comunale a luglio abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco, ci aveva risposto che non gli risultava nulla. Ora ci chiediamo se ci ha mentito o se è semplicemente inadeguato. Per quanto riguarda la presidente Bracchitta indagata, vale assolutamente la presunzione di innocenza. Ma vale anche la pena di ricordare che l’ha voluta fortemente il sindaco. Non vogliamo la caccia alle streghe, ma sottolineiamo che è davvero una figuraccia per Aeb, per il Comune di Seregno e per tutta la città. Soldi pubblici spesi per una operazione oscena. Politicamente devo risponderne la presidente Loredana Bracchitta, il sindaco Alberto Rossi e l’assessore Giuseppe Borgonovo”.