BESANA IN BRIANZA – “Provo sconcerto e dispiacere per quanto è accaduto, ma una cosa è certa: la nostra città non è il Bronx e non merita di essere dipinta come tale. Ci siamo sempre distinti per la vivibilità del territorio, per il senso di comunità che abbiamo malgrado la divisione in frazioni su un territorio con una superficie notevole, ma di sicuro non siamo la città dei reati, della violenza, del bullismo, delle baby gang”. Il sindaco Emanuele Pozzoli ripete con forza questo concetto dopo avere appreso dell’intervento dei Carabinieri che, nella notte tra lunedì e martedì, hanno notificato e dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di otto minorenni, per rapina e atti di violenza nei confronti di alcuni coetanei.
Per un giorno Besana in Brianza fa parlare di sé non quale città più verde della Brianza, bensì per episodi di violenza. “Fatti che risalgono al dicembre 2020 – sottolinea il sindaco – e che non fanno parte della nostra quotidianità. Li condanno, questo è sicuro. Però evitiamo anche di offrire una visione distorta della realtà: sono reati commessi in un lasso di tempo molto circoscritto dallo stesso gruppo di ragazzini. Dal mese di dicembre dello scorso anno non abbiamo più assistito a nulla di simile, la comunità con l’allentamento delle restrizioni Covid si è lentamente riappropriata dei suoi spazi e la città è tornata a vivere”.
Per il sindaco non è stato bello vedere i giornali e le televisioni nazionali arrivare in massa sul posto: “Una pubblicità negativa – commenta – che non ci meritiamo. Proprio mentre ero nel parco di Villa Filippini e mi chiedevano se Besana è sicura, alle mie spalle camminavano anziani spensierati, tra lo spettacolo offerto dai colori autunnali e in un parco che sempre è stato visto da tutti come il giardino della città. Sì, lo ribadisco, Besana in Brianza è assolutamente sicura. Se chiedete alle forze dell’ordine, troverete soltanto conferme. Prova ne è che, appena è successo un episodio deprecabile, i Carabinieri hanno individuato i responsabili”.
Quanto è accaduto, però, offre al sindaco lo spunto per fare due riflessioni. La prima riguarda il ruolo della famiglia: “Sono anch’io genitore – commenta -, sebbene di bimbi ancora piccoli. Però mi tocca ricordare che abbiamo sempre il dovere di vigilare sui nostri figli, non solo perché si sentano sempre al sicuro, ma anche perché siano sempre capaci di rispettare gli altri. Se i nostri figli sbagliano, bisogna essere capaci di intervenire prima che sia troppo tardi. La seconda riflessione, invece, è per le vittime di questi episodi, alle quali va tutta la mia vicinanza personale. Alcune le conosco direttamente. Rivolgo un invito: non abbiano paura a uscire di casa, tutta la comunità è con loro. La nostra città, capace di abbracciare tante frazioni anche distanti una dall’altra, a maggior ragione è sempre pronta ad abbracciare i suoi figli e ad offrire protezione nella quotidianità”.