SEREGNO – Un pugile mandato in campo per minacciare il portiere e il vicepresidente, due giocatori picchiati da altri due ragazzi. Davide Erba, presidente del Seregno Calcio ancora in attesa di trovare qualcuno disposto a rilevare la società che ha messo in vendita, racconta una scena di violenza che, in un ambiente dedicato allo sport, mai avrebbe immaginato potesse accadere.
“Ci sono state minacce di morte al portiere – racconta all’Ansa -, al vicepresidente, due giocatori sono stati picchiati da altri due ragazzi ed è stato mandato un pugile al campo a minacciare, ci sono le querele e io procederò a breve. Addirittura, davanti a testimoni, al portiere è stato detto che non avrebbe rivisto il figlio piccolo”.
Il presidente riconduce l’accaduto alle ultime vicende societarie, quelle che hanno portato all’allontanamento dell’ormai ex direttore generale Ninni Corda. Ci penseranno le forze dell’ordine a fare chiarezza sull’accaduto e a individuare i responsabili. Di certo la notizia è una di quelle che lasciano a bocca aperta. Ancora di più in considerazione del fatto che per il Seregno Calcio è il campionato del ritorno tra il calcio che conta dopo un’attesa di 43 anni. Doveva essere una stagione di festa, al di là del risultati sportivi (la squadra oscilla tra la metà classifica e la zona spareggi) con questi episodi diventa un’annata da dimenticare.
Incredulità è stato espressa anche da Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro: “La vicenda denunciata a Seregno, se confermata, è sconcertante. Questo non è sport, sono vicino ai calciatori. Il calcio deve esprimere rispetto, in senso assoluto. E lo stesso deve riguardare e gli avversari e i compagni. In definitiva, essere una squadra vuol dire avere valori comuni. Seguirò le indagini e, di conseguenza, agirò sempre per il pieno rispetto delle regole. Violenza e minacce sono atti da condannare sempre e comunque”.