La soluzione? Dal punto di vista concettuale è davvero elementare. Dal punto di vista pratico comporta uno sforzo organizzativo non indifferente. La Regione Lombardia, però, è riuscita ad arrivare al risultato: visto che non si riesce a diminuire il numero dei ricoveri, ha provveduto ad aumentare i posti letto a disposizione negli ospedali. Con la conseguenza che il tasso di occupazione è ora più basso e la zona gialla al momento è respinta.
La Regione, infatti, da qualche giorno stava ormai scivolando verso la zona gialla. L’incidenza dei casi Covid non è nemmeno da prendere in considerazione, perché siamo oltre al doppio del livello fissato dal Governo. Qui, però, si stava rischiando di oltrepassare anche gli altri due parametri: quello dell’occupazione della terapia intensiva (la regione era oltre l’8 per cento su un massimo del 10 per cento consentito) e dei reparti ordinari. In questi ultimi, in particolare, era messa male: ormai al 14,7 per cento su un massimo del 15 per cento. Nella migliore delle ipotesi, insomma, poteva reggere fino a domenica.
La direzione regionale Welfare ha agito di conseguenza: più posti letto per abbassare il tasso di occupazione. E non sono pochi quelli messi a disposizione. Ben 1.300. Il numero dei letti in Lombardia passa ora da 66,7 a 79,2 ogni 100 mila abitanti.
Tutto fa pensare che la Lombardia è pronta a ripetere la stessa operazione anche con le terapie intensive in caso di necessità.