CARATE BRIANZA – In un colpo solo si possono raggiungere due obiettivi: combattere la dispersione scolastica offrendo ai giovani l’opportunità di formarsi adeguatamente per il mondo del lavoro e, dall’altro, permettere alle aziende di essere sempre più qualificate grazie a manodopera altamente specializzata e preparata in base a quelle che sono le esigenze reali. È il miracolo della cooperativa sociale “In-Presa”, fortemente sostenuta da Assolombarda che, ieri, ha voluto donare due borse di studio a beneficio di due ragazzi del laboratorio di meccanica: Adil El abbar di 21 anni e Giorgio Mosca di 19.
“In Italia la dispersione scolastica è un grave problema – ha spiegato Gabriella Magnoni Dompè, presidente dell’Advisory board per il sociale di Assolombarda, che ha promosso l’iniziativa delle borse di studio -. L’Europa ha fissato il target del 9 per cento da raggiungere nel 2030, noi eravamo al 18,6 per cento nel 2010 e al 13,1 per cento nel 2020. Ci sono stati dunque passi avanti, ma non è sufficiente. Noi ci proponiamo di dare un sostegno alla cooperativa sociale “In-Presa”, che offre una possibilità concreta a chi ha avuto difficoltà nel suo percorso formativo. In questo modo avremo giovani più occupabili, perché possiedono competenze, e aziende più competitive. Mai come oggi diventa di fondamentale importanza avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro”.
Concetti ripresi anche dal Giovanni Caimi, presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda, che ritiene obbligatorio il collegamento tra formazione e lavoro. “Oggi – ha spiegato – assistiamo a una mancanza di professionalità evidente. Non voglio accusare nessuno. Anzi, forse i primi colpevoli siamo proprio noi delle aziende. Credo che non riusciamo a fare capire cosa sono le imprese oggi. Quando si parla di lavoro in una industria, la gente pensa alle immagini da film, di un secolo fa, con l’olio per terra. Oggi i luoghi delle industrie sono sempre più simili all’ambiente di una sala operatoria: c’è ordine, pulizia, competenza. Lavorare in una impresa, oltre a essere un mestiere redditizio, non è da considerare di serie B. Oggi, purtroppo, la scelta sul futuro di un ragazzo, quando è in seconda media, viene fatta dai genitori: vorrei tanto che capissero che non è un lavoro degradante. Si può lavorare e si può farlo bene. Per questo apprezzo molto il lavoro della cooperativa In-Presa che, a differenza dei vecchi percorsi di studio, è in grado di creare corsi flessibili che si adattano alle esigenze del mercato”.
Ancora una volta sono i dati a parlare chiaro: il percorso formativo che si svolge nella sede di Carate Brianza si è dimostrato all’altezza delle aspettative. Da qui è uscito personale che, demotivato al punto da abbandonare la scuola, ha saputo rimboccarsi le maniche e trovare una sua dimensione negli sbocchi professionali. E non si può non sottolineare come l’80 per cento dei diplomati sia riuscito a trovare un lavoro entro sei mesi. Un risultato davvero notevole.
Il Corso per Operatore Meccanico è attivo dal 2018 grazie anche all’intuizione di Gabriella Magnoni Dompè di poter rispondere a un’esigenza emersa dal territorio e dal suo tessuto produttivo. I ragazzi attualmente coinvolti nel corso sono 30 e affrontano un percorso innovativo che alterna le attività laboratoriali agli stage presso le aziende meccaniche del territorio.