SEREGNO – Abbiamo visto tutti qual è la portata dell’emergenza sanitaria causata dal Covid, non tutti ci siamo resi conto delle sue conseguenze sociali: non tanto dal punto di vista occupazionale e della crisi, bensì da quello dell’impatto psicologico che ha però riguardato molte persone. A rendersene conto è anche l’amministrazione comunale, che ha deciso di stanziare risorse per andare incontro a queste nuove e impreviste necessità.
“Insieme all’assessore Laura Capelli che ha la delega alla Salute e alle Politiche sociali – spiega il sindaco Alberto Rossi – abbiamo deciso di mettere a disposizione delle risorse per accedere a un sostegno psicologico a tutti coloro che hanno un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) pari o inferiore a 30.000 euro, per un contributo fino a un massimo di 350 euro a persona. Si può fare domanda da qualche giorno, per ogni informazione è possibile andare sul sito del Comune dove si trovano tutte le istruzioni necessarie”.
Proprio in questi ultimi giorni gli esperti hanno particolarmente evidenziato a livello nazionale che la pandemia ha causato un disagio sociale diffuso nelle giovani generazioni. La Società italiana di pediatrica, in particolare, con una nota, ha pubblicamente spiegato che le conseguenze del Covid sono davvero pesanti anche andando oltre il semplice aspetto della cura del virus: nei bambini, dall’inizio dell’epidemia, sono aumentati in modo più che significativo disturbi psichiatrici, ansia da depressione, ma anche casi di autolesionismo, atteggiamento ossessivo compulsivo, fino ad arrivare all’aumento dei casi di suicidio o tentato suicidio.
Il fenomeno del disagio, però, per motivi diversi riguarda un po’ tutti. Anche gli adulti. Da tempo si va ripetendo che con l’emergenza Covid tutto è cambiato: purtroppo tra le limitazioni alle relazioni sociali, alle preoccupazioni per la situazione lavorativa, senza dimenticare alle abitudini quotidiane che hanno subito stravolgimenti, non tutti sono stati capaci di dimostrare spirito di adattamento e capacità di reagire.
“Gli ultimi due anni sono stati complessi per tutti – commenta Rossi -, ed è normale che ciascuno di noi si senta addosso fatiche che possono sembrare troppo pesanti da affrontare, e abbiamo voluto mettere tutti nelle condizioni di essere aiutati, perché la salute e il benessere delle persone sono valori preziosi, di cui occorre prendersi cura. Siamo convinti che la salute mentale è un argomento che riguarda tutti, soprattutto in questo periodo di pandemia, e che tutti debbano sentirsi liberi di chiedere aiuto, quando dovessero sentire il bisogno di un sostegno”.
Il Comune, insomma, è pronto a fare la sua parte: con gli uffici che si occupano del delicato settore sociale, ma anche con un contributo economico concreto. Il sindaco sa benissimo che c’è un rischio: molte persone, forse per non rivelare la propria situazione di disagio, potrebbero fare fatica a usufruire di queste importanti forme di aiuto. Per questo rivolge a tutti un appello: “Posso dire a tutti i cittadini che, se sentono di avere bisogno di un sostegno, non si devono assolutamente vergognare a chiedere aiuto. Non c’è nulla di male e noi, come amministrazione comunale, siamo contenti di poter fare la nostra parte”.