MILANO – I volontari e gli operatori della Caritas Ambrosiana si sforzano di vivere lo spirito del Natale tutti i giorni dell’anno. Quando arrivano le festività, ci aggiungono qualcosa in più, ma senza cedere troppo alla retorica. Per esempio, al Refettorio Ambrosiano, la mensa solidale di piazza Greco, si è festeggiata la vigilia con un menu speciale e la consegna delle borse regalo per ognuna delle 90 persone in difficoltà che, tutte le sere da lunedì a venerdì, cenano in questo splendido ambiente, che quanto a cura e attenzione alle ricette e al servizio non ha nulla da invidiare ai ristoranti più blasonati della città.
La sera di Natale e di Santo Stefano, invece, sarà servita la cena agli ospiti del Rifugio Caritas di via Sammartini, sotto i binari della Stazione Centrale, un piccolo ostello di 62 posti, dove si può passare la notte in camere confortevoli, ma colazione a parte, non è possibile consumare pasti.
A causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid, per il secondo anno consecutivo, si è dovuto rinunciare all’iniziativa “Il pane spezzato è più buono dell’aragosta”, grazie alla quale i cittadini invitavano a casa nei giorni di festa le persone assistite dai servizi di Caritas Ambrosiana. Le persone non hanno, tuttavia, fatto venire meno la loro solidarietà: circa 10 mila le spese alimentari donate.
“Nulla può sostituire l’esperienza dell’incontro, che è la sola che consente di conoscere davvero l’altro e stabilire legami – sottolinea Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana -. Tuttavia, la solidarietà è come un muscolo: se non la si esercita, si atrofizza. Allora la donazione, effettuata anche on line, permette di tenere allenata l’attenzione per chi è in difficoltà. In questo periodo c’è il rischio che lo slogan “siamo tutti sulla stessa barca”, ripetuto nei primi mesi per farci coraggio, si trasformi dopo quasi due anni di sacrifici nel motto “si salvi chi può”. Sarebbe una sciagura proprio perché i bisogni continuano ad aumentare. Dobbiamo resistere a questa tentazione. E per farlo basta anche un piccolo gesto”.