SEREGNO – Due anni fa, in epoca pre-Covid, aveva stupito tutti: Mattia Bigi, allora ventitreenne, aveva deciso di aprire le porte del suo ristorate Umami nella serata della vigilia di Natale, esclusivamente per offrire una cena ai senzatetto. Due anni dopo, con lo stop nel 2020 a causa delle restrizioni per la pandemia in corso, il giovane imprenditore raddoppia: non un cenone di Natale per chi è in situazione di disagio economico, bensì due. Perché identica iniziativa quest’anno l’ha proposta anche nel ristorante che nel frattempo ha aperto nella città di Monza. In tutto cento posti messi a disposizione, cinquanta per locale.
Fino all’ultimo il numero era sconosciuto anche agli stessi organizzatori: qualcuno dei senzatetto non ha il Green Pass, altri potevano anche essere positivi. Si partiva da un “zoccolo duro” di 25 presenze garantite a Seregno e 35 a Monza.
“Nel 2019 – commenta l’imprenditore – nell’iniziativa di Seregno eravamo in quarantacinque. Avevo contattato i Servizi sociali del Comune che, a loro volta, mi avevano poi fatto parlare con la Caritas. Era stata una serata bellissima. Presenti tante persone in difficoltà, ma anche alcune che capita di vedere in giro ogni giorno in città e poi si scopre che, pur avendo un lavoro, fanno fatica ad arrivare alla fine del mese perché magari divorziate e con un mutuo sulle spalle. Questo mi ha colpito particolarmente. Quella sera era stato bello vedere tutti felici e avere regalato un cenone di Natale e un momento di compagnia. Una iniziativa che ha reso umanamente più ricchi anche me e i miei collaboratori che avevano compreso l’importanza di questo gesto”.
Riuscita l’iniziativa di Seregno, Bigi ha deciso di fare altrettanto anche a Monza dove nel frattempo ha aperto un altro ristorante. “Grazie alla Caritas di Seregno – spiega – sono entrato in contatto con quella di Monza. Ora vorrei parlare con il Comune, affinché si possa fare rete tra ristoratori e, alternandosi, si riesca a fare entrare nei ristoranti queste persone in difficoltà. A noi offrire un primo, un secondo, e un dolce costa davvero poco”.
L’iniziativa sarà ripetuta anche in futuro: “Sto aprendo anche a Torino – conclude Bigi –, anche lì porterò il cenone di Natale per chi è in difficoltà. Ognuno, in base alle sue possibilità, deve fare qualcosa per gli altri per aiutarli o, semplicemente, per regalare un momento di felicità”.